Il rito quotidiano del tè, culto very british, è ormai una tendenza in tutte le città europee. da Londra a Parigi, da Milano a Firenze, ecco i migliori indirizzi da provare almeno una volta

Accomodiamoci a Londra, capitale del Paese che ha originato l’afternoon tea. Un secolo e mezzo fa, fu un atto cortese servire agli ospiti uno snack sorseggiando tè tra il pranzo e la cena: ci pensò Anne Mary Stanhope, settima duchessa di Bedforf, influencer ante-litteram. Da lì a diventare un rituale il passo è stato breve, tanto che in Gran Bretagna se ne osserva religiosamente l’orario, dalle 3 p.m. alle 6 p.m.

Avviso ai turisti, prenotarsi. Il posto per un’esperienza very brit, quindi tradizione e top location, è l’hotel The Savoy, strategica istituzione sullo Strand dove nel Thames Foyer sotto la maestosa cupola di vetro una pianista regala alla merenda la colonna sonora. Divisa e guanti bianchi distinguono il personale di servizio, trionfi di fiori dovunque, tempo permettendo si sale anche sul roof top, vista Tamigi e London Eye. Il menù prevede scones caldi all’uvetta con confettura di fragole, lemon curd (crema di limone), clotted cream (densa panna montata), sandwich ai cetrioli e un’estesa selezione di tè preparati apposta per l’hotel.

La tradizione può sembrare una dittatura, ma è il contrario: le declinazioni dell’afternoon tea sono varie e la sfidano, come quella del The Berkeley, vicino ad Hyde Park, l’hotel che ha inventato il Prêt-à-portea, il più fashionable. Qui la moda veste la pasticceria dolce e salata secondo le tendenze delle sfilate: i dolcetti due volte l’anno strizzano l’occhio a capi di Balenciaga, i biscotti alludono alla IT bag di Chloè o alle calzature Ferragamo.

C’è anche chi si ispira a mostre in città, a celebri libri o serie tv: il vittoriano The Frankin London parte di Starhotels Collezione, nel cuore di Knightsbridge, dedica a una moderna Alice nel Paese delle Meraviglie sandwich veg colorati ai pomodori grigliati e mousse di melanzane, fantasiose pita di barbabietole con burrata e bresaola, cup cake di carote e mousse di caramello e Brownie Hat al cioccolato.

Altro sipario, il Lanesborough, lussuoso membro di Oetker Collection, che, dopo il tea time sulle tracce della serie Bridgerton (Netflix), rigenera il Natale proponendosi per una pausa allo shopping con il Festive Afternoon e le creazioni del pastry chef Salvatore Mungiovino: il Tronchetto con pistacchio e amarena, gli scones caldi con panna del Devonshire e i sandwich Chicken Caesar. E non solo infusi, anche cocktail a base di tè.
Spostiamoci a Parigi. Qui la scena è al Le Bristol, l’hotel anni Venti. Il Cafè Antonia è il salotto buono parigino, appostamento per vedere ed essere visti. Prepara delizie il pasticcere Pascal Hainigue che fa sfilare macaron stile Marie Antoinette, flan vanille, èclair al gianduja, e mini Paris-Brest, si abbinano a tè pregiati e, ça va sans dire, a Champagne.

In fatto di merende wow e afternoon tea, Firenze e Milano hanno rilanciato il rituale: offrono il ripasso dei classici snack internazionali, ma con generose pennellate di made in Italy.
Tra una mostra e un museo conviene sparire nel St.Regis Florence, e godere del Winter Garden Restaurant. Il tea sommelier guida alla scelta tra le specialità Dammann Frères, abbinati a macaron (caramello, arachide, cioccolato, pistacchio) e finger sandwich al prosciutto crudo, uova e al salmone con burro al limone. In Piazza della Signoria, c’è il modaiolo Gucci Giardino 25, un po’ bottega un po’ bistrot con 16 ambitissimi posti a sedere. La pausa prevede la selezione di miscele Via del Tè biscotteria, croissant mignon al cioccolato o crema e la focaccia con mortadella, tutto su un’alzatina Ginori.

Marchesi è sinonimo di pasticceria, quintessenza artigianale di stile e qualità. La prima bottega aprì nel 1824, nell’edificio settecentesco di via Santa Maria alla Porta, nel cuore di Milano. Nel 2014 l’attività è entrata nella galassia di Prada senza cambio di spirito e missione, ma con un capo pasticciere campione del mondo, Diego Crosara. Oggi è la boutique più chic al di fuori degli hotel di lusso, posta sull’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele. Il servizio al tavolo è stiloso, tazzine e teiere per ciascun ospite, selezione di grand cru tailandesi e alzatine con bigné croqueline alla crema chantilly, cubi di limone, finanziere al pistacchio crema e amarene, tramezzini. Immancabili le fettine di panettone.