Riva, il cantiere nautico simbolo del Made in Italy, festeggia i 180 anni di storia, all’insegna della tradizione, del lifestyle e del design inconfondibile
Non c’è niente di più iconico, nel mondo della nautica, per rappresentare la Dolce Vita, di un Riva, la barca che, dagli anni 50 in poi, è diventata uno status symbol, capace di conquistare non solo gli armatori, ma anche imprenditori, attrici, aristocratici e sportivi.
Ogni modello, un successo, tanto da essere riconoscibili solo dal nome: Corsaro, Ariston, Tritone, Sebino, Florida, Aquarama, hanno segnato un’epoca.
E continuano a farlo. Merito del design inconfondibile caratterizzato dal legno, dalla cura maniacale dei particolari e di quell’essere sempre un passo, anzi un miglio, avanti rispetto alle tendenze.
Il 2022, per Riva, è un anno importante: il cantiere simbolo del made in Italy festeggia, infatti, i 180 anni di vita e i 60 anni della sua barca più iconica, l’Aquarama.
Tutto ebbe inizio nel 1842, sul Lago d’Iseo, quando Pietro Riva, giovane maestro d’ascia, apre il cantiere dove vengono varate le prime creazioni firmate Riva.

Di generazione in generazione, la produzione vira dal trasporto alla motonautica, fino agli anni 50, quelli appunto della Dolce Vita, che vedono protagonista Carlo Riva: a lui il merito di aver portato il nome del cantiere di Sarnico nell’Olimpo della nautica.
Nel 2000, Riva viene acquisita da Ferretti Group che, grazie al Dipartimento Engineering e a Officina Italiana Design, lo studio che progetta in esclusiva tutta la flotta del brand, prosegue sulla rotta dell’eccellenza.
«L’Aquarama Super è la barca più bella mai realizzata, un manufatto artistico insuperabile 60 anni fa e così sarà per sempre», dice Albrto Galassi, ceo del gruppo Ferretti (nella foto sopra).
E il mito continua.