Spirito libertino è il significato letterale di Scapegrace. Il brand di distillati distribuito da MeregalliPremium ha rivoluzionato il mondo del gin e ora della vodka.

Spirito libertino è il significato letterale di Scapegrace, il nome scelto dal brand di distillati distribuito da MeregalliPremium. Nell’inglese settecentesco, infatti, era il termine per mascalzone, scapestrato, un cattivo soggetto, ma anche un libertino. Un libero pensatore, insomma. Un filosofo che durante l’Illuminismo ha rivoluzionato il modo di pensare e il mondo.

Con lo stesso spirito anticonformista il marchio di distillati premium neozelandese, nel giro di pochi anni, si è imposto nel saturato mondo del gin. Ora si lancia alla conquista di quello altrettanto affollato della vodka. Si tratta del primo esperimento fuori dal segmento in cui in pochi anni è diventato un punto di riferimento del settore con lo spirito libertino che lo contraddistingue fin dal nome.

Fondato nel 2012 dai due cognati Mark Neal e Daniel McLaughlin che, durante le conversazioni nelle cene di famiglia, si mettono in testa di fondare il miglior gin al mondo e, due anni dopo, il loro Scapegrace Dry è medaglia d’oro a San Francisco nel 2018, poi, hanno replicato con l’etichetta Gold a Londra.

L’evoluzione di Scapegrace è continuata poi con il Black Gin, primo naturalmente nero grazie a una combinazione di estratti naturali che gli donano questa straordinaria colorazione che, unita a soda o tonica prende una colorazione violacea brillante che ha stregato Instagram e non solo.

La storia dei due cognati, insomma, parte con il classico mollo tutto e apro un chiringuito sulla spiaggia. Come centinaia di migliaia di colletti bianchi frustrati. E finisce con il ritrovarsi 48 mesi dopo a gestire davvero il Pacha a Ibiza. Il segreto del successo è una gran lavoro nella fase pre-lancio, tre anni per mettere a punto ogni dettaglio, e la flessibilità per rimettere tutto in discussione e correggere il tiro in corsa. Il che vale per tutte le start up.

Il vero asso nella manica è che “Scapegrace ha un gusto pulito, perché è pulito”, come sintetizzano i due cognati. Pulito a partire dall’ingrediente principale che unisce gin e vodka: l’acqua di sorgente artesiana. Per tutti i suoi distillati Scapegrace usa solo acqua piovana trattenuta per 80 anni dall’imponente catena montuosa dell’Isola del Sud, chiamata Alpi anche agli antipodi, e filtrata poi in profondità attraverso le rocce sotterranee prima di essere estratta e utilizzata.

L’acqua di sorgente artesiana è l’elemento essenziale e il minimo comune denominatore di tutte le creazioni Scapegrace, gin e vodka, insieme con la bottiglia che cita nella forma quella del genever, considerato antenato olandese del gin. Fin dal primo sguardo, insomma, Scapegrace richiama lo spirito libertino iscritto nel più profondo Dna e nel suo nome.