Giardino Cordusio il nuovo salotto di Milano

di Giuliana Di Paola

A Palazzo Cordusio Gran Meliá apre il Giardino un’oasi verde per cocktail e piatti d’autore della tradizione italiana rivista in chiave internazionale

giardino cordusio

Dietro il portale d’onore di Generali Assicurazioni il Palazzo Cordusio apre ai milanesi il suo Giardino, un’oasi verde tra Duomo e via Dante dove indulgere nella Dolce vita con cocktail e piatti d’autore della tradizione italiana rivista in chiave internazionale.

Il nuovo salotto di Milano si unisce all’offerta food del Gran Melià Milano, dopo il restyling dello storico palazzo del Beltrami firmato da Marco Piva. Accanto alla pasticceria Gioia, che ha fatto notizia per il cubo di croissant sfogliato. E ai due ristoranti: Isola in stile mediterraneo e il giapponese Sachi, sotto la guida di chef Moon Kyung Soo, culinary director di SushiSamba.

Non a caso l’offerta food è stata affidata a Sunset Hospitality Group, leader nelle experience di superlusso partito dagli Emirati e ora presente in 16 paesi. Ma come direttore d’orchestra è stato scelto Antonio Lagrutta, Director of Food & Beverage del gruppo di Dubai, lucano doc con curriculum esterofilo.

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Il Giardino Cordusio è la loro prima incursione milanese, ma il Gruppo è già pronto per il bis con la doppietta a Torre Velasca con Sushisamba, fortunato format giapponese, e con una nuova formula di fine dining al 18° piano del grattacielo sempre “nei piani” di SHG.

Una drink list d’autore 

Prima accoglienza degli ospiti del Melià, si propone soprattutto come casa dell’aperitivo. Lo suggerisce il lussuoso bancone bar disegnato su misura da Giancarlo Mancino, altro expat italiano e lucano doc che vive tra Londra e Hong Kong.

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Giancarlo Mancino con il signature cocktail del Giardino Cordusio, Negroni Al Fresco.

Fondatore dell’omonimo brand di Vermouth, Mancino è un protagonista della bar industry italiana all’estero e imprenditore a 360° dalla progettazione di bicchieri e utensili da bar alla messa a punto della drink list, tra classici della miscelazione italiana a nuovi signature per il Giardino.

Uno su tutti il Negroni al Fresco (Mancino Vermouth Rosso e Chinato, Roku Gin,
Amaro Lucano Anniversario, Rinomato Bitter Scuro e Americano Bianco) conservato in un’anfora speciale incorniciato nel bancone.

Aperitivo all day long 

Dietro ai 12 metri di bancone ci sarà Daniel Jonathan Selby parte del dream team italiano che ha portato il Connaught di Londra fisso in cima alla bar industry e per due anni consecutivi primo tra i World’s 50 Best Bars con il Martini trolley di Ago Perrone.

Qui al Cordusio invece al cockatil Martini è dedicato un altare proprio al centro del bancone, tra la tap per l’Hugo alla spina e la macchina del gelato per lo sgroppino altra chicca italiana da riscoprire con gli occhi del turista.

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Anche lo chef Andrea Nani, originario della Valtellina faceva parte della squadra italiana del Connaught, per anni è stato il braccio destro di Hélène Darroze al tristellato londinese.

Il mondo parla italiano 

Ad accompagnare i cocktail il tris di grandi classici dell’aperitivo, olive, patatine, olive taralli, e una scenografica alzatina tipo ruota panoramica con specialità dop, dal Parmigiano Reggiano alla bruschetta al doppio pomodoro, fresco e sottolio. Ma con una strizzatina d’occhio agli anni 90 come i vol-au-vent e i fagottini di bresaola e caprino.

Dai Mini Maritozzi (tartare di Fassona, finocchietto e caviale) al Truffle Club (con prosciutto cotto, provola dolce, tartufo nero uncinato, maionese al tartufo). Parlano italiano persino il Lobster roll di astice, con cipolle di Tropea, e il Sashimi di Tonno rosso con arance bruciate, jalapenho e mandorle tostate.

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gentleman editoraile aprile 24

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