Il Sole nascente

di Magda Mutti

Sachi è il nuovo ristorante dello chef giapponese Moon Kyung Soo, all’interno di Palazzo Cordusio Grand Melià, con terrazza vista Duomo 

Un hub gastronomico dalle declinazioni nippo-mediterranee nel cuore di Milano? È in un lussuoso Grand Hotel, epicentro per muoversi tra arte, architettura e godere del dinamismo meghino: Palazzo Cordusio Gran Meliá, insegna 5 stelle luxury, nell’ex sede della Generali Assicurazioni. Rispetto conservativo, design, Spa, terrazze, viste sulla Cattedrale che vanno oltre l’immaginazione.

Ma la sorpresa è l’idea di movimentare i riti urbani con 4 ambienti gastronomici creati da Sunset Hospitality Group, azienda presente con 50 aperture in 16 Paesi. Accanto all’ingresso principale, propone ghiotte colazioni la pasticceria Gioia; nell’ex parcheggio, la lobby-lounge Giardino Cordusio sfodera all the day long un menù di sfiziosità, chiamato Mangiare al Bar.

L’atteso ristorante Sachi, con entrata da via Orefici 26, replica il celebre locale londinese in stile giapponese e affaccia su una terrazza-giardino così vicina al Duomo che vorresti toccarlo: il culinary director è lo chef coreano, Moon Kyung Soo. Al quinto piano, sulla terrazza panoramica, ecco Isola, omaggio alle tradizioni di Sicilia, Sardegna e Capri.

Sachi Milano

Che cosa si mangia da Sachi

Veniamo ai sapori. In pasticceria, da segnalare i croissant cubici; dal menù Mangiare al bar, i mini maritozzi con tartare di Fassona e caviale. La cucina del Sachi distingue tre formule, proponendo piatti ispirati al formale pranzo Kaseiki, a ricette più pop in stile Izakaya (le trattorie giapponesi), e la degustazione Omakase, ovvero «sceglie lo chef» tra gli ingredienti di stagione.

sachi milano

Le contaminazioni entusiasmano: dai cubetti di friggitelli glassati con miso rosso e miele a karaage di Wagyu con ajoli al tartufo. Sushi e maki sono gioielli. Spazio alla griglia, le capesante cotte con foie gras non hanno rivali.

Dolci: tenersi pronti per il vassoio di mini mochi ripieni di gelato al cioccolato, cocco o mango, cheese-cake di yuzu e altri bocconcini. Il supervisore dell’intera ristorazione è lo chef Andrea Nani, formatosi all’Andana con Ducasse e con Hélène Darroze a Londra. La buona scuola non mente.

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