Generazione Designer

di Alessandra Oristano

Alla Design Week, Dolce&Gabbana presenta Gen D, un’iniziativa
che supporta il talento dei giovani e rafforza il legame tra la creatività Made in Italy del brand e il resto del mondo

Gen D, Generazione Designer, nasce dalla volontà di Domenico Dolce e Stefano Gabbana di traslare nel campo dell’arredamento la stessa apertura verso il futuro che l’azienda ha dimostrato negli anni, supportando attivamente il talento dei giovani.
Un percorso destinato a continuare nel tempo con lo scopo di creare dei ponti culturali tra la creatività dell’azienda e il suo legame con l’Italia e il resto del mondo.

I dieci designer, selezionati dalla curatrice Federica Sala, provengono infatti da diverse aree del pianeta. E sono stati scelti proprio per la loro duttilità: la ceramista coreana Ahryun Lee con base in Germania; il designer americano Chris Wolston che vive e lavora a Medellin in Colombia; il duo libanese Sayar&Garibeh residente in Francia; la designer veneziana ma a lungo londinese Lucia Massari e l’ex ragazzo della finanza Malacou Lefebvre, che ha abbandonato i numeri per aprire a Lione la carpenteria creativa Atelier Malak.

Gen D è un progetto di residenze d’artista, o meglio di designer, che ha permesso a questi dieci ragazzi di esplorare alcune delle principali lavorazioni artigianali italiane all’insegna di quell’energia, quell’esplosione di colori e quell’ironica eleganza che contraddistingue Dolce&Gabbana.

La collezione di ceramiche dell’artista Ahryun Lee è ispirata alla meravigliosa Sicilia, ai suoi giardini botanici, ai paesaggi dai colori vivaci, alle texture architettoniche, all’odore del mare trasportato dalla brezza e ai cibi deliziosi. «In Italia, il Bello è sempre stato posto al centro della cultura dell’Arte», afferma l’artista. E in Sicilia, la bellezza sboccia dovunque.

Gioia In Sicilia, portacandele scultorei dell’artista Ahryun Lee.

Animalier, nella moda e nell’arredamento, sono gli elementi decorativi derivati dal mondo animale. Nel vetro di Murano, l’animale è stato fonte d’ispirazione dei grandi maestri. La designer veneziana Lucia Massari ha utilizzato proprio quegli animali che abitano le vetrine dei negozi per turisti, un modo per recuperare quel vetro che purtroppo col tempo è divenuto una sorta di cianfrusaglia visiva.

Animalier in vetro di Murano di Lucia Massari. Courtesy Dolce&Gabbana

Giovani promesse di nuovi mondi che si affacciano nel panorama del design, come Bradley Bowers attivo nella sua New Orleans, o creativi in equilibrio tra Sud e Nord come Sara Ricciardi e Antonio Aricò, ma anche tra Est e Ovest come nel caso di Rio Kobayashi, il cui lavoro riflette la sua doppia cultura austriaca e giapponese.

Fiosa di Bradley Bowers.

Fiosa dell’artista americano Bradley Bowers trasforma un bouquet in un’esplosione astratta di colore e movimento, sposando la competenza del lavoro artigianale del vetro veneziano con il linguaggio contemporaneo del design e della geometria avanzata. «Il mio scopo è creare un oggetto che trasformi la bellezza del fiore in uno spettacolo di stupore e sorpresa».

Luminaria di Sara Ricciardi.

Una tenda realizzata con perline di legno che rievoca quelle appese dalle nonne agli ingressi delle case per custodire l’intimità domestica e creare quel suono rilassante al passaggio. «Per Dolce&Gabbana ho voluto reinterpretare questo elemento, mescolandolo all’estetica delle luminarie presenti in tutto il Sud d’Italia nei giorni di festa patronale».

Una Limonaia di cristallo risplende segreta sui tetti di Milano, realizzata da Antonio Aricò. Modellata con la terra di Impruneta, forgiata e decorata da mani felici. Putti, limoni, riccioli e drappi accolgono gli alberi dorati scaldati da vetri gialli.

Flor de una noche di Chris Wolston è ispirato alle viti di Pitahaya, un rustico cactus nativo dell’America Centrale e Meridionale. Osservando le linee espressive delle viti, i lunghi steli triangolari e gli effimeri fiori che si schiudono solo di notte, l’artista ha voluto cogliere la bellezza del momento nella collaborazione con Dolce&Gabbana.

Flor de una Noche di Chris Wolston.

I designer si sono confrontati con il vetro soffiato di Murano, la ceramica siciliana, la carpenteria metallica, l’ebanisteria, la lavorazione artigianale della terracotta, del midollino, del ferro battuto fino alle fusioni in metallo e alla rarissima tecnica della smaltatura su metallo.

Il tavolo Raytoid del duo libanese Sayar&Garibeh è un riflesso dei diversi piaceri ed emozioni della vita. È un’esplorazione della natura che coinvolge tutti i sensi. Un pezzo dal carattere ludico, dato dalla sua forma antropomorfa, che ricorda un’incantevole creatura proveniente dal sistema stellare Arcturus. Realizzato in vetro smaltato sul bronzo è una celebrazione dell’autenticità italiana.

Raytoid, From Arcturus, di Sayar&Garibeh.

I progetti hanno portato i designer a uno scambio creativo con il DNA dell’azienda, con la ricchezza del nostro paese e l’importanza del savoir-faire manuale. Il risultato sono dei pezzi unici che introducono tecniche innovative nella produzione e che hanno visto i giovani designer attivi in prima persona nella realizzazione hand made delle opere. Mostrano anche come abbiano saputo interpretare i valori chiave dell’azienda con uno stile individuale.

Shima Uma, Rio Kobayashi.

Shima Uma è preso in prestito dalla parola giapponese utilizzata per dire zebra, che tradotta letteralmente significa cavallo a righe. La cassettiera combina armoniosamente diversi materiali. Dal prezioso vetro placcato in oro alla struttura di legno e intarsio, ogni elemento gioca un ruolo unico nel creare un oggetto invitante ed elegante allo stesso tempo. Naturalmente, il tessuto di seta colorato e ricamato che pende dai lati aggiunge un tocco giocoso, creando un equilibrio perfetto tra arredamento e moda.

The Palaver Garden, Il Giardino delle Chiacchiere, dell’Atelier Malak è un’installazione che esplora il significato simbolico dell’albero nei giardini giapponesi espresso nel potere di aggregare le persone. Il tappeto sul pavimento, imponente ed organico, invita al ritrovo e alla condivisione dello spazio. Gli altri due elementi possono essere interpretati come sedute o tavoli dalle superfici riflettenti.

Palaver Garden, Atelier Malak.

Le opere sono esposte presso gli spazi Dolce&Gabbana in via Broggi 23 a Milano. L’esposizione è aperta al pubblico dal 18 al 23 aprile dalle ore 10 alle 19, previa iscrizione su dolcegabbana.com.

Le nuove collezioni per la casa DG Logo e Oro 24k sono presenti nella boutique Dolce&Gabbana Casa di corso Venezia 7 e nello showroom di via Durini 23. Entrambe le location sono aperte al pubblico dal 17 al 23 aprile dalle 10 alle 21.

Il tema Oro 24k s’ispira all’opulenza del Barocco e alle sue forme eccentriche, che rivivono nei preziosi tessuti e nelle superfici lisce o martellate degli arredi della nuova linea. L’unicità è dovuta a una straordinaria lavorazione manuale, che affonda le proprie radici nella tradizione italiana dell’alto artigianato.

Imbottiti, tavolini, mobili bar, tavoli da pranzo e sedute sono realizzati in partnership con Luxury Living Group in una narrazione unica Made in Italy tra materiali ricercati e raffinata progettualità tecnica.

La nuova collezione DG Logo firma le creazioni Dolce&Gabbana per la casa con il segno grafico distintivo del brand, che grazie alle due celebri iniziali è sintesi perfetta della storia e dell’identità dell’azienda.

 

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