Oggi è San Valentino e una bottiglia di Champagne rosé è la scelta giusta per vedere la vie en rose Per brindare all’amore o alla libertà, decidete voi
Poche cose mettono d’accordo tutti come una bottiglia di Champagne anche a San Valentino. Chi lo festeggia e chi lo snobba come invenzione del marketing, chi lo sceglie come regalo dell’ultimo minuto e chi lo stappa come aperitivo dopo ore passate a cucinare una cena per due.
Insomma lo Champagne aiuta a vedere la vie en rose soprattutto se per brindare, scegliete voi se all’amore o alla libertà o a entrambe perché no, si è scelto un rosé. A cominciare dalla Maison che per prima l’ha inventato.
Veuve Clicquot – La Grande Dame 2015
È stata proprio Madame Clicquot per prima, ben due secoli fa, a inventare lo champagne rosé d’assemblage, dopo una folgorazione sulla via di Bordeaux, come dicono gli annali. Da allora i rosé della maison sono una delle massime espressioni della maison. Quale miglior modo di rendere onore a Madame, se non con la versione en rose della sua Grande Dame è la Cuvée de Prestige che la Maison Veuve Clicquot le ha dedicato.
Laurent Perrier – Cuvée Rosé
Nata nel 1968 dall’audacia e dal savoir-faire della Maison Laurent-Perrier, fin dall’inizio Cuvée Rosé è caratterizzata da aromi freschi e dal profumo delicato di lamponi, ciliegie e fragole. Perfetta a tutto pasto per accompagnare piatti importanti come anatra e agnello, salumi e formaggi cremosi ma si sposa bene persino ai sapori esotici e speziati della cucina asiatica o indiana.
Moët & Chandon – Rosé Impérial
Per celebrare San Valentino Moët & Chandon ha messo a dispoisione in esclusiva su Tannico la versione personalizzabile di Champagne Brut “Moët Impérial” e “Rosé Impérial” Imperial si chiamano “Specially Yours” e offrono la possibilità di rendere davvero unico e duraturo il pensiero.
Moët & Chandon Cova – Vintage Rosé
Lo Champagne rosé a San Valentino si sposa persino con chi gli zuccheri li preferisce solidi e non liquidi in una flute. Dalla collaborazione tra Moët & Chandon e Cova nasce infatti la torta Vintage Rosé.
La storica pasticceria di via Montenapoleone si è infatti ispirata fin dal nome al Grand Vintage Rosé 2015, 45° millesimo rosé dello chef de cave di Moët & Chandon, Benoît Gouez. Si tratta di una base di biscotto al caramello e zenzero candito, un inserto di namelaka alla combava e una gelée al lampone e Grand Vintage Rosé 2015, il tutto sormontato da una mousse sempre di Champagne e una glassa al cioccolato bianco.
Ruinart – Rosé
Un bilanciamento molto elegante tra la freschezza dello Chardonnay e le note fruttate del Pinot Noir, fanno di Ruinart Rosé un’ottima scelta per una cena romantica. Per gli abbinamenti non ci si può che affidare ai consigli di Valérie Radou, chef della Maison Ruinart e Frédéric Panaïotis, chef de caves: pesci grassi o crostacei, salumi o carni come l’anatra.
