Qual è la forma dell’acqua

di Gioia Carozzi

Se lo chiede Andrea Camilleri in un suo famoso romanzo. E se lo chiede ogni giorno Arik Levy, poliedrico artista che ha firmato la nuova capsule di borse per il luxury brand Colombo e racconta le sue Sette Meraviglie

Unire le forze per immettere un’ondata di nuova energia nel mondo. Questo il manifesto filosofico che ha visto la storica maison di borse di lusso Colombo e il rinomato artista Arik Levy, collaborare per dare vita alla Sculptural Collection: un’inedita capsule nella quale ogni bag è un’opera d’arte in movimento, capace di rimettere in discussione i confini dello spazio, del tempo, delle forme e dell’artigianalità.

Gentleman Magazine Italia-Sette Meraviglie Arik Levy
Arik Levy con le borse della sua capsule Collection, realizzata per Colombo.

Come nella reinterpretazione della Dione, la borsa di maison, rivisitata da Levy con le stampe digitali, tutte personalizzabili, che riproducono la serie delle sue celebri opere: Rock, Rock Growth e Fixing Nature.

Oppure, come la nuovissima Sculptural bag: asimmetrica, dinamica e spigolosa scultura à-porter dalla silhouette volutamente in antitesi con quella del corpo femminile.

Gentleman ha voluto incontrare Levy, nella boutique Colombo a Milano, durante la presentazione-installazione-vernissage di questo nuovo progetto, per raccogliere le sette meraviglie del poliedrico artista prestato alla moda.

1. L’Oceano. Perché mi piace pensare di essere liquido come il mare. Come la mia arte che, proprio come l’acqua, assume qualsiasi forma: quella di una scultura, di una installazione, di un oggetto di design, di una scenografia e, adesso, anche di un accessorio moda. Diciamo che mi piace essere specializzato nel non essere specializzato.

2. La pasta fillo. Era il piatto forte di mia nonna che aveva origini balcaniche. Con la sua fillo preparava un pasticcio a base di spinaci e feta, con l’aggiunta di ingredienti segreti che non ha mai voluto rivelare. Quando aveva 95 anni (è morta a 102) è stata la protagonista di una mia installazione dal titolo: La ricetta. Parte di questo progetto era un video di lei mentre preparava il suo pasticcio. Dal filmato si capisce che era diventata troppo vecchia per ricordarsi a memoria la sua ricetta segreta ma che, invece, le sue mani ne avevano conservato i movimenti esatti. Il corpo (non la mente) è in sintonia con l’universo.

3. L’energia. Un’altra parte dell’installazione che ho dedicato a mia nonna si chiama Pillow Departure, è una scultura di bronzo che ha preso la forma che ha lasciato la sua testa sul cuscino. È un’opera fatta per stare in esterno. Quando piove, il cuscino di bronzo si riempie di acqua e si trasforma in un abbeveratoio per uccellini che poi, volando, portano l’energia in giro per il mondo. Dovremmo tutti fermarci la mattina a guardare la traccia che lasciamo sui nostri cuscini. Quella è la nostra energia, quella è la forma dei nostri ricordi, quello è il contenitore di tutti i nostri sogni.

4. I fiori. Ho imparato ad amarli grazie a mia mamma (se non si era già capito, sono molto legato alla mia famiglia…). Lei ci parlava veramente tutti i giorni. Suonava loro la musica. Faceva delle composioni floreali di una bellezza commovente. Da qui nasce la mia ossessione per i fiori, tema ricorrente dei miei vasi e profumo di tutta la mia arte.

5. Saint-Paul-de-Vence. Qui ci siamo trasferiti io e mia moglie dopo aver vissuto 30 anni a Parigi. È il nostro gateway. Il nostro rifugio. Il nostro enorme parco pieno di fiori, pieno di sculture, di uccellini che portano e prendono energia per il mondo. Qui seguiamo i ritmi della natura. E questo richiede una forma di amore perpetuo.

6. Il surf. Lo pratico da sempre: Hawaii, Messico, Israele. Il mio spot preferito? Vivo nel presente, quindi è sempre l’ultimo. Il surfista è il filosofo contemporaneo: sa che prima di vedere le onde dovrà imparare a sentirle. Sa che continuerà a cadere per poi rimettersi in piedi e aspettare la prossima onda. Vive in un loop perpetuo. E, questo suo fare e disfare, rilascia un’energia che pochi altri sport possono vantare.

7. Victor Vasarely. Il mio artista preferito. Geometria, matematica, illusione. Nel suo museo ad Aix-en-Provence sono capace di restare ore davanti allo stesso quadro e vedere sempre qualcosa di diverso.

gentleman editoraile aprile 24

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