Il tempo che è bastato per creare una delle più grandi icone del mondo dell’orologeria: il Royal Oak di Audemars Piguet, che festeggia i 50 anni
C’era una volta un distinto signore svizzero con due baffoni bianchi. Si chiamava Gérald Genta (qui sopra) e faceva un mestiere bellissimo: disegnava orologi. Racconta la leggenda che un pomeriggio ricevette una telefonata da un altro signore distinto, anch’egli impegnato in un mestiere bellissimo: dirigeva un’azienda di orologi.
Era Georges Golay , il direttore generale di Audemars Piguet. Chiese a Genta di disegnare un orologio mai visto: di lusso, ma sportivo; non in oro, ma in acciaio. Qualcosa che facesse faville su un mercato come quello italiano, esigente, ma capace di dare grandi soddisfazioni.
Piccolo dettaglio: il disegno serviva per il giorno successivo.
Così, come il titolo di un film, accadde tutto in una notte, la notte in cui fu concepita un’icona destinata a segnare la storia dell’alta orologeria: il Royal Oak. Gérald Genta mise su carta i dettagli stilistici che avrebbero caratterizzato un’era: la lunetta ottagonale, le sue otto viti di fissaggio esagonali, la guarnizione ben visibile, il bracciale integrato di altissima fattura, il quadrante con motivo petit tapisserie.
L’orologio era spesso 7 mm e la cassa 39, misura che gli valse il soprannome ancora attuale di Jumbo, dati gli standard dell’epoca. Erano i primi anni 70 e l’orologio vide la luce nel 1972. Ideato il pezzo, serviva un nome.
Genta ammise di aver tratto ispirazione, per il design della cassa e della lunetta, da un casco da palombaro. In Audemars Piguet decisero di restare nel mondo marinaro e presero Royal Oak dal nome di una serie di otto navi da guerra della Royal Navy britannica, costruite tra il 1664 e il 1914. Otto come i lati della lunetta.
Per festeggiare il mezzo secolo, Audemars Piguet ha lanciato una nuova generazione del Royal Oak Jumbo Extra-Piatto da 39 mm, con il primo tourbillon volante inserito in questa tipologia di cassa. E la favola iniziata da due baffoni e una matita continua.