Il ponte dell’arte

di Roberta Olcese

Il nuovo Istanbul Modern Art Museum, opera monumentale firmata da Renzo Piano, rappresenta la sinergia tra Oriente e Occidente​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​

gentleman arte istanbul modern art museum renzo piano Renzo Piano- Istanbul Modern, Photo by Enrico Cano, 2023

Acqua salata, luce, cavi d’acciaio, pannelli 3D in alluminio che cambiano colore con il sole e si riflettono nel Bosforo, a due passi dalla Galata Tower, icona della dominazione genovese del 1200, ma anche dalla piazza Taksìm, simbolo delle manifestazioni degli anni 2000. La Turchia sopravvive a se stessa, e al terzo mandato (discusso) di Erdogan risponde al mondo con un’opera d’arte monumentale: il rifacimento dell’Istanbul Modern Art Museum.

gentleman arte istanbul modern art museum renzo piano Istanbul Modern, Photo by Enrico Cano, 2023 (4)

Il nuovo museo, inaugurato a maggio, ha sede in un edificio antisismico di cinque piani per 10.500 metri quadrati, in equilibrio tra acqua e aria, con un restyling in acciaio e cristallo uscito dalla matita dell’architetto genovese Renzo Piano con il Renzo Piano Building Work Shop, alla sua prima volta qui. Come racconta a Gentleman.

«Se costruisci uno spazio sospeso, dove niente ostruisce la vista, ottieni uno degli15 elementi più forti del progetto: la molteplicità dei piani», spiega l’architetto. A terra, i pilastri danno un senso di profondità, come «i tronchi degli alberi nella foresta».

gentleman arte istanbul modern art museum renzo piano Istanbul Modern, Photo by Cemal Emden, 2023

Poi, salendo, si trovano tutti gli altri livelli: «A Sud c’è il piano dell’infinito, della luce; mentre a Nord trovi il parco e la città», racconta Renzo Piano che ha ridisegnato il waterfront di Karaköy verso l’Anatolia, il Bosforo e le Isole del Principe.

Renzo Piano ha immaginato l’lstanbul Modern Art Museum identificandolo con «una creatura marina appena emersa dalle acque del Bosforo e del Corno d’Oro».

Eppure non c’è niente di esotico o surreale in questa costruzione leggera che richiama al profilo di un altro spazio dello stesso autore: la Stavros Niarchos Foundation Center, la biblioteca costruita nel 2017 nel Pireo di Atene. La luce è protagonista e attira i giovani a incontrarsi in quegli spazi. E il nuovo museo avrà anche questa responsabilità.

gentleman arte istanbul modern art museum renzo piano Istanbul Modern, Photo by Enrico Cano (3)

«Abbiamo fatto volare la vecchia struttura, rendendola trasparente», chiarisce Piano a proposito del suo progetto, cercando «di non tradire l’anima del precedente edificio», un deposito portuale che nel 2004 fu trasformato in museo per celebrare l’arte moderna e contemporanea turca.

L’Istanbul Modern Art Museum di Renzo Piano ha spazio per gallerie d’arte, la biblioteca, una sala per il cinema e un ristorante. Gli artisti esposti nella mostra di apertura rappresentano la sinergia tra Oriente e Occidente, come Istanbul perennemente sospesa tra culture, religioni e sapori di due continenti.

L’arte fa da ponte ed è il miglior biglietto da visita contro la crisi.

gentleman arte istanbul modern art museum renzo piano Floating Islands Exhibition, Photo by Cemal Emden, 2023 (4)Il museo custodisce una collezione di oltre 280 artisti, non solo turchi, dal 1945 a oggi. Ci sono i grandi autori nazionali: da Yüksel Arslan, passato anche alla Biennale di Venezia, a Fahrelnissa Zeid, una delle prime donne a frequentare l’accademia d’arte, protagonista dell’avanguardia turca negli anni 40 e poi del post war a Parigi.

A rendere il contenuto glamour quanto il contenitore una selezione di grandi nomi internazionali dell’arte contemporanea: dall’americano Mark Bradford al british artist Tony Cragg, il tedesco Anselm Kiefer e il danese Olafur Eliasson, con un’installazione site specific collocata all’entrata sopra la scalinata centrale (qui sotto).

Tra le nuove leve dell’arte contemporanea turca ha un posto speciale Refik Anadol, ormai una celeb internazionale con studio a Los Angeles, che trasforma i suoi interventi digitali in NFT milionari, almeno fino al drastico crollo del mercato dei No fungible token dello scorso anno. Uno degli ultimi suoi lavori, Casa Batlló: Living Architecture, che trasporta il capolavoro di Gaudí nel metaverso e lo trasforma in un’opera d’arte digitale, è stato battuto a maggio dell’anno scorso a New York da Christie’s per 1,3 milioni di euro, diritti inclusi.

In Turchia, Anadol è rappresentato dalla galleria di Murat Pilevneli, protagonista della scena artistica a Istanbul con uno spazio di oltre 1.500 metri quadrati nello storico quartiere di Dolapdere, progettata dall’architetto Emre Arolat, e una succursale a Bodrum: la Portofino turca sta, infatti, diventando un richiamo per artisti e collezionisti.

È questo il nuovo volto della Turchia? L’arte sarà il passaporto per forzare l’Occidente.

gentleman editoraile aprile 24

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