E al desiderio di natura, che ha animato il lavoro di Piero Portaluppi ieri e oggi quello del pronipote Nicolò Castellini Baldissera. Tra wallpaper e arredi in rattan

Era il 1922 quando Piero Portaluppi chiamò una studentessa di Brera per decorare l’entrata della Casa degli Atellani in corso Magenta, a Milano.
Le pareti dipinte a mano direttamente sul muro riproducono, con un tratto pulito e quasi stilizzato, un paesaggio raccolto sotto a una tenda che regala la piacevole sensazione di abitare in una veranda.

«In questa stanza sono racchiusi moltissimi ricordi della mia infanzia», racconta Nicolò Castellini Baldissera, interior designer e pronipote del grande architetto che ha progettato importanti edifici milanesi come il Planetario, Villa Necchi Campiglio, l’Arengario.

«Quando ero piccolo, infatti, avevo l’abitudine di andare a colazione dalla bisnonna ogni giovedì. Trascorrevo ore in questo spazio alla scoperta dei dettagli nascosti nel disegno, come le cavallette e i piccoli insetti: era come immergermi in un mondo magico».
Non si è mai saputo che cosa abbia spinto Portaluppi a commissionare questa stanza.
Ma probabilmente l’architetto voleva creare una connessione fra gli interni dell’abitazione e il giardino che ospita la vigna regalata da Ludovico il Moro a Leonardo da Vinci mentre era a Milano per dipingere l’Ultima cena.

Grazie a un approccio di tipo filologico, oggi il decoro della stanza è stato riprodotto su carta da parati con il progetto Herbarium, realizzato da Nicolò Castellini Baldissera con Pictalab.

«Conosco questo spazio da tempo e penso che sia l’espressione perfetta della grande bellezza», racconta Orsola Clerici, fondatrice con Chiara Troglio dello studio di interior decoration e restauro che ha tradotto l’opera muraria in wallpaper.

«Abbiamo fatto un rilievo fedele del disegno originale, abbiamo ricostruito alcune parti mancanti e dipinto a mano i pannelli che poi sono stati digitalizzati per essere stampati in vari colori.
È nato così un progetto personalizzabile nell’accostamento dei disegni che riporta in casa un giardino meraviglioso», conclude Orsola Clerici.

Il desiderio di natura, che ha animato Portaluppi e nel periodo a cavallo fra l’epoca Vittoriana e la Belle Époque ha visto il diffondersi delle verande in tutta Europa, oggi torna protagonista dell’abitare.
«La natura è rinascita e, se impariamo a osservarla, ci ricorda che il mondo in cui viviamo è un paradiso. La natura con la sua bellezza mi lascia spesso senza parole e mi dà sempre un gran senso di pace. Appena posso cerco di portarla negli interni»
Come un tempo, gli spazi della casa diventano giardini immaginari in cui dedicarsi al relax e alle proprie passioni, in cui trascorrere il tempo in compagnia.

Per questo vengono arredati con elementi che richiamano gli ambienti all’aperto, fra cui gli oggetti in rattan, resistenti, leggerissimi e dal fascino d’antan. Le fibre si scelgono esclusivamente fra quelle naturali, che regalano una bella tattilità e nel tempo assumo una certa patina.

Che sia vimini, ricavato dal salice, rattan, che proviene dal Sudest asiatico, oppure midollino, che si ottiene dalla trafilazione del giunco, questi materiali vengono intrecciati secondo antiche tecniche e curvati a caldo.
La sofisticata bellezza di queste lavorazioni ha suscitato l’interesse di designer come Franco Albini, Gio Ponti, i fratelli Campana e dello stesso Nicolò Castellini Baldissera, che ha creato la collezione di arredi artigianali e sostenibili Casa Tosca.