Con Ritratte per una volta in mostra ci sono loro: le donne dell’arte in Italia, le 22 custodi della Grande Bellezza, dal Colosseo ai violini Stradivari
Ritratte, appunto, da Gerald Bruneau per la mostra ideata da Fondazione Bracco e allestita a Palazzo Reale di Milano, dal 3 marzo al 3 aprile.
Tesori d’arte
Dal Colosseo al David di Michelangelo, dai violini Stradivari alla Reggia di Caserta, la maggior parte dei tesori d’arte d’Italia è gestito da donne. Studiose e storiche, archeologhe e manager.
Hanno formazioni ed esperienze diverse, ma hanno lo stesso ruolo: amministrano un patrimonio d’inestimabile valore e di vitale importanza non solo per la storia. Ma anche per l’economia del Paese.
Gestisco un patrimonio d’inestimabile valore culturale ed economico: in Italia, infatti, si concentra oltre la metà di tutti i beni artistici esistenti al mondo (dal 65 al 70% a seconda dei parametri usati per il calcolo).
Il fotografo
Di solito defilate dietro le quinte, per una volta le custodi della Grande Bellezza si sono messe in posa per Ritratte – Direttrici di musei italiani, portfolio ideato e prodotto da Fondazione Bracco e affidato al fotografo francese Gerald Bruneau.
Allestita nelle Sale degli Arazzi a Palazzo Reale di Milano, la mostra si può visitare dal 3 marzo al 3 aprile e l’ingresso è gratuito.
L’esposizione s’inserisce, infatti, nel più ampio impegno di Fondazione Bracco per promuovere una società in cui il merito, e non il genere, determina carriera e visibilità.
Su quest’idea, nel 2016 è nato il progetto «100 donne contro gli stereotipi», che ha dato vita a una banca dati e un portale 100esperte.it, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e l’associazione Gi.U.li.a., per aumentare la presenza sui media di esperte di Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), finanza, filosofia, politica.
Per dare più risalto all’iniziativa era stata illustrata dal primo portfolio di Bruneau con le donne della ricerca: Una vita da scienziata. Inaugurata a Milano nel 2019, l’esposizione ha fatto il giro del mondo da Washington a città del Messico, fino a Praga, dove inaugura l’8 marzo, non a caso.
Perché è un invito a superare i pregiudizi e uno stimolo per le nuove generazioni a puntare in alto, come sintetizza Diana Bracco.
«Riconoscere le competenze, renderle visibili, è il primo passo per alimentare percorsi analoghi, da parte di bambine e ragazze, tanto nell’arte quanto nella scienza».
Come l’astrofisica Patrizia Caraveo o la biologa Elisabetta Decana, le informatiche Barbara Caputo e Paola Velardi o le direttrici di musei, professione in cui la presenza femminile è oggi ben rappresentata anche ai vertici.
Lo dimostrano le 22 protagoniste di Ritratte: dalla a di Cristina Acidini, a capo dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze, alla Z di Annalisa Zanni, che ha trasformato la casa Museo Poldi Pezzoli in uno dei simboli di Milano.
Ritratte è una sorta di Grand Tour in 14 tappe, da Roma a Milano, da Trieste a Palermo, da Napoli a Venezia nel tempo sospeso scandito da chiusure e riaperture. È un viaggio alla scoperta delle custodi della bellezza e dei tesori che proteggono perché dice Gerald Bruneau, citando Dostoevskij.
«Se abbiamo la speranza che la bellezza possa salvare il mondo, tocca anche a noi, insieme a loro, salvare la bellezza», Gerald Bruneau