La mostra su Tiziano a Palazzo Reale di Milano, fino al 5 giugno, accende i riflettori sul ruolo femminile nella Venezia del ’500
Aperta fino al 5 giugno, la mostra su Tiziano di Palazzo Reale di Milano, accende i riflettori sul ruolo delle donne nella Venezia del ’500. Titian’s Women, così s’intitola un saggio di Rona Goffen. Scritto esattamente 25 anni fa, è diventato una pietra angolare degli studi sul Rinascimento. Ma mai, prima d’ora, un punto di vista al centro di una mostra.
Coprodotta da Skira e comune di Milano, l’esposizione Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano ha non a caso come main partner Fondazione Bracco, da sempre impegnata per promuovere il ruolo delle donne in una società in cui il merito e non il genere determina carriera e visibilità.
In mostra a Milano oltre un centinaio di opere. Tra queste 46 tele ci sono capolavori di Tiziano e dei suoi contemporanei, da Giorgione a Lotto, da Palma il Vecchio a Veronese. Tra i più rappresentati c’è Tintoretto: il suo Peccato originale (1550-1553), apre la mostra insieme alla Madonna col Bambino di Tiziano.
L’intento della mostra è indurre a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, spiega la sua curatrice, Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum.
Questa centralità femminile non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo. La donna musa e modella è un topos eterno nell’arte occidentale, divinità allegoriche e sante, eroine e nobildonne, madonne e amanti, ma in questo caso è anche del tutto nuovo.
Le «belle veneziane» non sono solo un’incarnazione angelica di grazia e seduzione. Ma sono anche ritratti realistici di donne appartenenti a diverse classi sociali, accomunate da un’importanza che non si era mai vista prima nella storia della pittura.
La donna è posta al centro della tela in tutta la sua carnalità e fisicità. Una centralità che è anche frutto dello status privilegiato di cui le donne godevano nella società e nella repubblica veneziana.