Le nuove lampade coniugano tecnologia, saper fare artistico e sartoriale, dalla lavorazione del vetro ai listelli di legno, dalla carta giapponese alla ceramica

La luce disegna lo spazio, crea atmosfera e definisce i momenti al calar del sole. Come la lampada a sospensione AfterEight, progettata da Francesco Librizzi e Arian Brajkovic per FontanaArte, con diffusore in vetro in diverse cromie.

Riflettori puntati, invece, con la lampada di Christophe Pillet per Oluce, formata da diffusori ad anelli metallici con finitura nero opaco ruotabili di 360°, racchiusi da dischi di vetro e sostenuti da uno stelo tubolare.

In metallo con fasce in cuoio, le sospensioni Cordea di Masiero interpretano in chiave contemporanea le lampade industriali.

La lavorazione del vetro prende una forma giocosa con la lampada Fantasmino di Venini.

Sembra un dipinto di luce la MoodMoon Framed, disegnata da Sebastian Hepting per Ingo Maurer, attraverso l’uso della carta giapponese tesa su un telaio in alluminio.

Cassina fa il suo esordio nell’illuminazione con Valor.S, lampada da tavolo e applique di Philippe Starck che rivela la bellezza della ceramica smaltata.

Il bassorilievo in ceramica, dall’archivio della Bottega Gatti di Faenza, diventa una lampada a sospensione di Foscarini.

I listelli di legno prendono forma di abete nella sospensione firmata da Paolo Tilche per De Padova.

Illan di Luceplan ha la struttura in legno tagliato a laser.

Legni pregiati affiancano il paralume in acetato di cellulosa di Rispal.

Iconica la riedizione dello Chandellier 2097 di Gino Sarfatti per Flos con 75 punti luce.

Zephyr è lo chandelier di Carlo Colombo per Artemide che unisce la lavorazione del vetro soffiato a mano con texture a coste orizzontale alle intelligenze ottiche. Per disegnare infiniti layout.

Quantica di Adriano Rachele per Slamp è composta da una fitta maglia di Opalflex®, un tecnopolimero che viene assemblato attraverso una lavorazione sartoriale e laminato color oro per un effetto di trama dorata.