Innovarsi senza perdere di vista il proprio Dna. È la storia di Valextra, marchio milanese sinonimo di artigianalità e pregiata valigeria, che presenta la sua prima borsa in 3D
Iside Onda stampata in 3D è la novità di Valextra presentata al Salone del Mobile.
La storia
Interpretare l’epoca. Nel 1937, come nel 2024. Sviluppando prodotti che, attraverso un’arte antica, quella della pregiata valigeria, rispondono alle necessità del momento. Così si può riassumere la storia di Valextra, iconico brand milanese di pelletteria di lusso, specializzato nella realizzazione artigianale di borse da donna, cartelle da lavoro e valigeria, nato grazie all’intuizione di Giovanni Fontana, di professione ingegnere, nella boutique di piazza San Babila all’uno.
Un marchio che ha saputo coniugare design, ingegneria e stile, secondo la linea guida del suo fondatore: ogni prodotto deve, infatti, unire bellezza e funzione, non ci dev’essere niente di puramente decorativo e ogni dettaglio deve avere un significato pragmatico. Per farlo, vengono chiamati da sempre i migliori artigiani e si ricercano pellami di qualità pregiata, tutto rigorosamente made in Italy.
Il risultato?
Icone assolute, come la cartella Ventiquattro Ore, Compasso d’Oro nel 1954, esposta al MoMA di New York. O, negli anni 60, l’Avietta, chiamata la «borsa 48 ore» per la sua capienza, e il Tric Trac, il borsello da uomo, novità assoluta per l’epoca.
Interpretare l’epoca, appunto. Ieri come oggi.
Come spiega Xavier Rougeaux, ceo di Valextra, in occasione della presentazione, durante il Salone del Mobile di Milano, di Iside Onda, la prima borsa stampata in 3D che rappresenta il vertice del concetto di «engineering beauty», perché unisce il massimo livello della tecnologia (stampa 3D, il corpo è realizzato da una macchina) alla maestria artigianale della pelletteria (per le parti in pelle Palmellato, sotto).
Engineering beauty
«Valextra è stata in prima linea nell’innovazione fin da quando il nostro fondatore Giovanni Fontana ha aperto il primo negozio che comprendeva sia un laboratorio, sia un atelier, in modo da poter rispondere immediatamente alle richieste dei clienti, sviluppando tecniche e competenze all’avanguardia che ancora oggi sono la firma del brand», spiega Xavier Rougeaux.
«La prima Tric Trac (1968) e la Iside Onda stampata in 3D presentata oggi al Salone del Mobile condividono la stessa raison d’être: la costante ricerca dell’innovazione e dell’eccellenza, abbracciando il meglio dell’artigianato contemporaneo e fondendo la tradizionale con la tecnologia. Entrambi rappresentano il nostro viaggio verso l’innovazione e la scoperta». Ieri come oggi.
