Le migliori steak house nel mondo

di Giuliana Di Paola

Per chi ama la brace ma non vuol stare dietro la griglia, ecco le migliori steak house da Londra a Buenos Aires (sì, c’è anche la Toscana…)

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Il perfect serve della T-bone all’Hawksmoor in cima ai World’s 101 Best Steak Restaurants.

Appena le giornate si fanno più tiepide, s’infuocano le griglie, è una reazione naturale. Per chi adora la brace ma non ama il fumo, ecco allora gli indirizzi delle migliori steak house del mondo.

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Sopra, Hawksmoor il più scenografico della catena  Canary Wharf a Londra.

Nel bel mezzo dalla stagione del Barbecue, guarda caso, viene resa nota la lista dei World’s 101 Best Steak Restaurants, gli indirizzi per carnivori migliori del mondo da Londra a Las Vegas, da Buenos Aires a Sydney (sì, c’è anche Firenze). 

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Le cucine del Don Julio a Buenos Aires al secondo posto in classifica.

In vetta si trova il londinese Hawksmoor, con cinque diversi indirizzi nella City e quattro sparse per il mondo, da Edimburgo a New York. La catena londinese divide il podio con altre due istituzioni: la Parrilla Don Julio di Buenos Aires, meta di turisti amata anche dai porteños, e Firedoor Sydney, giovane come la città australiana.

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L’esterno del ristorante Don Julio nel quartiere Palermo di Buenos Aires.

Lo chef del Firedoor di Sydney, Lennox Hastie, si è formato alla corte dell’Asador Etxebarri, cattedrale basca della griglia quest’anno al 3° posto nei The World’s 50 Best Restaurants

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Il Firedoor di Sydney al terzo posto del podio tra i World’s 101 Best Steak Restaurants.

La tradizione è Slow & Low

Per il resto, come s’immagina, la classifica è dominata dagli Usa (qui la top ten). Gli Stati Uniti attorno alla brace dove la tradizione del Bbq, che arriva dai Paesi del Sud, è basata sulla tecnica Slow & Low, cottura lenta per ore a basse temperature con grossi tagli di carne spennellata per il classico effetto caramellato esterno.

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Victor Arguinzoniz, patron dell’Asador Etxebarri il locale basco terzo dei World’s 50 Best Restaurant 2021.

La tecnica dello Slow & Low è l’esatto opposto del tanta brace, fuoco alto e cottura al sangue che va per la maggiore in Italia. Comprensibile nella patria della fiorentina. Non a caso ben tre dei cinque italiani in classifica sono toscani.

Nella patria della fiorentina

Tra le miglior Steak House italiane figura La storica Trattoria dell’Oste (27), cinque indirizzi a Firenze e uno a Jesolo. Con altre due aperture in cantiere a Roma e l’altra addirittura in Corea del Sud.

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Antica Macelleria Cecchini a Panzano in Chianti.

Seguono l’Antica Macelleria Cecchini (45) dell’istrionico Dario Cecchini, in quel di Panzano in Chianti, e  l’altrettanto Antica Osteria di Nandone (91), sulla strada del Passo del Giogo, tanto amata dagli appassionati di due e quattro ruote.

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Trattoria Dall’Oste a Firenze.

La classifica delle migliori Steak House made in Italy è, come spesso succede all’Italia vista dall’estero, sbilanciata sul folklore e ignora grandi tradizioni locali come porceddu sardo e arrosticini abruzzesi. 

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La Griglia di Varrone a Pietrasanta.

Ma soprattutto nella top ten internazionale non appaiono neanche locali meno caratteristici, ma di sostanza come La Griglia di Varrone di Massimo Minutelli, giusto per citare uno degli indirizzi più noti ai milanesi, anche in trasferta a Pietrasanta, con una selezione di tagli pregiati da ogni parte del mondo.

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La Griglia di Varrone nasce da un’idea di Massimo Minutelli con i migliori tagli da tutto il mondo.

Tra le World’s 101 Best Steak Restaurants non si fa cenno neppure a delle colonne portanti dei due templi romani per amanti della brace come Il Belli, specializzato anche in crudi e carpacci, e soprattutto Dal Toscano Al girarrosto, istituzione della tradizione toscana,  aperto a Prati nel 1938.

gentleman editoraile aprile 24

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