Dai Manga di Takashi Murakami all’ultima installazione sulle Alpi svizzere di Daniel Arsham, le collaborazioni del progetto Hublot Loves Art non smettono di stupire
Il viaggio per Zermatt è una corsa contro il tempo. Una volta arrivati alla stazione di Tash, alle pendici della montagna, il trenino rosso è il solo collegamento con il resort incastonato nel cuore delle Alpi svizzere che ha come simbolo la vetta piramidale del Matterhorn, per gli italiani il Cervino. Il paese è rimasto fermo, ci si muove con taxi elettrici e carrozze trainate da cavalli.
E in questo luogo fuori dal tempo, appare l’artista americano Daniel Arsham, classe 1982, nuovo ambassador per Hublot, maison di orologi svizzera del gruppo del lusso Lvmh che con l’arte ha stretto un patto eterno.
La scelta non è casuale. Arsham ha, infatti, un legame speciale con il tempo: è considerato un archeologo del futuro. «Molti dei miei lavori negli ultimi 20 anni hanno a che fare con la percezione del tempo non in termini di giorni o minuti, ma più in senso geologico. I lavori per cui sono conosciuto prendono oggetti contemporanei e li proiettano come reperti archeologici museali nel futuro», racconta a Gentleman.
L’artista ha scelto il villaggio Alpino per Sundial, sua prima installazione con il marchio che ha per simbolo un oblò, «la finestrina di una barca», come spiega il ceo Ricardo Guadalupe. L’opera in alta quota (2.583 metri) rappresenta una meridiana in neve e ghiaccio, con un diametro di 20 metri, che riflette i colori e dura quanto una farfalla. «Abbiamo creato un orologio solare con materiali effimeri, ghiaccio e neve. Una meridiana che racconta e cattura il tempo, ma scomparirà e sarà cancellata da esso», spiega Daniel.
La scelta di Arsham come brand ambassador rientra nel progetto Hublot loves Art che, da oltre dieci anni, sigilla il rapporto del brand con l’arte e che ha visto coinvolti molti nomi: dal giapponese Takashi Murakami, che a marzo ha presentato a Watches and Wonders, la fiera dell’orologeria di Ginevra, il suo terzo orologio per la Maison con l’iconico fiore sorridente, collegato all’acquisto di 13 NFT (clicca qui per vedere il progetto completo); al fenomeno francese Richard Orlinski, autore degli iconici animali in resina (gorilla, leoni, tigri, T-Rex…) che è riuscito a trasportare le sfaccettature delle sculture anche nel nuovo modello Fusion Chronograph Orlinski Titanium.
Segnatempo unici nel design e in edizione limitata, al massimo 120 pezzi, che costano oltre 100mila euro l’uno. Come spiega Ricardo Guadalupe: «Volevamo ispirazioni nuove per creare orologi diversi, che sapessero distinguersi. Fondiamo così l’Arte con quella orologiaia».
Per Arsham è stato facile unirsi al progetto: «Ho molti amici che hanno lavorato con Hublot, da Samuel Ross a Takashi Murakami. Dopo aver visitato la manifattura, visto l’incredibile ricerca che viene fatta sui materiali e sui meccanismi, non potevo che accettare». Così, dopo l’installazione a Zermatt, non resta che aspettare il 2024 per ammirare la sua opera d’arte da polso.
