Un weekend a Punta Tragara, l’icona modernista firmata Le Corbusier e simbolo di Capri è il punto di partenza ideale per scoprire la natura dell’Isola
«…Si prega di non disturbare, e così pure di non toccare le rose del giardino che dorme».
Rainer Maria Rilke è arrivato a Capri nel 1906, a 31 anni, e quello che cercava era la quiete di un luogo che nella natura gli appariva magico. Un posto da vivere facendo lunghe camminate solitarie e meditabonde tra gli scenari naturali e selvaggi di raro fascino che l’isola offre.
L’Isola della Dolce Vita
E se le attrazioni più famose della Perla del Mediterraneo sono oggi la sua bella Piazzetta, le grotte e il clima da Dolcevita, ci sono molti itinerari da esplorare, consigliati anche dalle guide dell’Associazione Nesea, tra cui il percorso alla scoperta del Monte Tiberio, dove sorge la romana Villa Jovis, l’antica Scala Fenicia che collega il porto di Marina Grande con Anacapri e il Pizzolungo, sentiero immerso nella natura che conduce dall’Arco Naturale al Belvedere di Tragara.
Proprio qui, affacciato sui Faraglioni di Capri sorge l’Hotel Punta Tragara, edificato inizialmente come villa negli anni 20 del Novecento su disegno di Le Corbusier.
Restyling
Il 2023 è un anno di novità per la struttura di Manfredi Fine Hotels Collection, che ha riaperto in primavera debuttando con il restyling dell’Art Suite e delle Superior Rooms, a cura della designer Giorgia Dennerlein (qui sotto, l’Etro suite).
La creativa italo-tedesca ha trasformato la camera più prestigiosa in un prolungamento del paesaggio circostante in cui si avvertono ripetuti rimandi al mare, il quale entra idealmente nello spazio attraverso tre arcate, ma colora anche le pareti trasformando l’acqua in un pattern fluttuante.
Insieme al corpus di stanze Superior, per cui l’architetta si è ispirata all’osservazione della hall dell’Hotel, è stata ripensata anche l’area lounge accanto al bar e alla piscina, e ridisegnato il pergolato a opera dell’architetto Alessandro Falconio.
Gli altri fiori all’occhiello del Punta Tragara, insieme alla proposta culinaria del ristorante stellato Le Monzù (in basso) e di Mammà (qui sotto) sono intangibili.
Ci sono il fascino di un edificio storico percepibile in ogni suo angolo, la vista su uno degli scenari marini e rocciosi più belli del mondo, il sentore del fascino che ha fatto di questa icona modernista uno dei simboli dell’isola.
