Mai titolo fu più profetico, considerando la collaborazione tra la maison di gioielli Tiffany&Co. e la casa di moda Fendi per festeggiare i 25 anni dell’iconica borsa Baguette
Una scultura da tavola. Così il critico d’arte Achille Bonito Oliva ha definito la Baguette, la borsa più iconica della Maison Fendi creata da Silvia Venturini Fendi nel 1997.
Un nome che è un omaggio al pane francese, per quella forma un po’ allungata che permette di indossarla comodamente sotto al braccio, ma che ha natali tutti italiani.
Una scultura sì, divenuta negli anni un multiplo d’arte: sono state realizzate, infatti, oltre mille varianti. In pelle, denim, patchwork, pailettes (come quella indossata da Sarah Jessica Parker in Sex and the City, indimenticabile la frase: «Non è una borsa, è una Baguette!»), macro, mini…
E come le opere d’arte, ormai, le Baguette Fendi sono oggetti da collezione: appena vengono messe in vendita, il sold out è garantito. Così è successo per la capsule collection realizzata in collaborazione con Tiffany&Co. per festeggiarne i 25 anni.
Realizzata in pelle morbida di vitello Tiffany Blue o in satin, con inserti in argento, smaltati, in oro bianco e tempestati in diamanti, e fibbia con le iniziali dei brand che si completano a vicenda.
Appena messa in vendita, con prezzo a partire da 3.200 euro per il modello Nano, è andata esaurita in poche ore. Ora si può trovare sui siti di resell a una cifra che è più del triplo rispetto a quella iniziale.
Veramente limited edition la Baguette Fendi at Tiffany’s, parte di Hand in Hand, progetto nato nel 2020 che si rivolge ad artigiani locali per trasformare la it-bag in un oggetto d’arte.
Si tratta di una creazione unica in argento, realizzata dagli artigiani Makers della Maison di gioielli (250 ore di lavoro perquattro mesi), sui cui sono incisi dei gigli, fiore nazionale italiano, e delle rose, in riferimento allo Stato di New York.
Una piccola opera d’arte da portare sotto braccio.