Eleganza. Sobrietà. Semplicità. Loghi mai e poi mai in vista. Sembrano essere questi i codici del Quiet Luxury, il fenomeno che è il tormentone di stagione. Ma può una tendenza annunciare la fine dell’elitarismo?
Alla moda gli ossimori piacciono. Grunge chic. Soft punk. Gothic glam… Questo pare sia l’anno del Quiet luxury. Ossia di quelli che non indossano più loghi in bella vista ma, al loro posto, ostentano moderazione misto-cashmere e modestia misto-mistero.
Il tutto pare sia nato quando il nuovo ricco (new money) si è irrimediabilmente accorto che il vecchio ricco (old money) non vestiva come lui ma, anzi, guardava il logato tra il divertito, l’incuriosito e il rassegnato. Certamente non un concetto nuovo, ma che, questa stagione, è stato amplificato (anche, ma non solamente) dai tanto acclamati outfit-quiet-lux indossati dai protagonisti di Succession, serie televisiva americana vagamente ispirata alla saga famigliare di Rupert Murdoch.
Secondo le nuove (vecchie) regole, quindi, il logo adesso non deve essere più esibito, ma soltanto discretamente intuito e poi passato come un segreto riservato ai soli soci del club dei brand da sempre non gridati (i vari Brunello Cucinelli, Zegna, Hermès…).
E così, tra un nuovo ossimoro e un serie cult, tra chi veste il lusso per definire la propria personalità e chi, invece, per farsi definire, questa è la stagione giusta per porsi una semplice domanda: è forse questa la fine dell’elitarismo?
Aspettando la risposta ecco alcuni suggerimenti per la Primavera/estate 2023 dei brand storici (Hermès, Loro Piana, Tod’s…) e delle new entries (Bleu de Chauffe, The Row…) che hanno fatto e stanno decretando il successo della Quiet-lux-mania.