Per i sette anni Italicus, il liquore al bergamotto che ha riportato al futuro il rito del rosolio, si regala una cornice Pininfarina: un arco trionfale

Fino all’arrivo d’Italicus la parola rosolio era legata alle nonne e a quei minuscoli bicchierini che tenevano con cura nelle loro vetrinette. Poi è arrivato Giuseppe Gallo ha aggiunto una sferzata di bergamotto di Calabria e i vecchi merletti hanno preso tutto un’altra piega.
Da rito antico il rosolio con Italicus è diventato protagonista della nouvelle vague della miscelazione. Ingrediente base di centinaia di cocktail, il liquore al bergamotto appare nelle drink list ma soprattutto nelle bottiglierie degli american bar più eleganti del mondo dove spicca per la sua trasparenze celesti e le sue rastremature da colonna ionica.
L’arco trionfale di Italicus
Ecco proprio le linee da architettura classica e il nome latino del brand hanno chiaramente ispirato il team di Pininfarina, nome sinonimo di design in italiano che ha segnato gli anni d’oro dell’automobilismo sabaudo, per il nuovo packaging celebrativo. Ne è sorto quasi spontaneamente l’arco trionfale che incornicia la bottiglia quasi fosse una scultura.

D’altra parte un’opera d’arte la bottiglia di Italicus lo è e realizzata da uno degli studi più cool dell’ambiente, lo studio newyorkese Stranger & Stranger che ha dato forma all’idea del fondatore Giuseppe Gallo.
Gallo a sua volta è un’icona italica della miscelazione, con un lungo cursus honorum nell’ambiente dai bancone dei più illustri bar londinesi a Brand Ambassador con Martini, fino alla fondazione della sua Ital Spirits che, in collaborazione con Pernod e Ricard, produce Italicus, appunto, ma anche il Savoia, altra bottiglia che si fa notare sugli scaffali, con la sua forma che riprende la mole antonelliana. Ma questa è un’altra storia, se ne riparlerà.