Le novità dai saloni nautici

di Fabio Petrone

Cannes, Genova e Monaco. Tornano gli attesi appuntamenti con i saloni nautici. Gentleman presenta in anteprima tutte le novità dei cantieri

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Il 68’ Diable, la nuova ammiraglia della gamma Open di Riva. Segno distintivo l’hard top che ne protegge il cockpit di guida e parte del pozzetto.

Forte di una stagione 2021 dai contorni sfavillanti, grazie al mercato che l’ha premiata come non accadeva da anni, la yacht industry internazionale si appresta a iniziare con grande aspettativa l’anno nautico 2022 che, per convenzione, prende il via dal primo settembre. Dal 7 al 12, l’attenzione sarà concentrata sul primo boat show di livello internazionale che apre la stagione dei saloni nautici: il Cannes Yachting Festival.

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Ferretti 1000 è il più grande motoryacht del cantiere: 30,13 m di lunghezza fuori tutto.

A seguire, a pochi chilometri e a pochi giorni di distanza, ecco gli altri due eventi clou: il Salone Nautico di Genova (16-21 settembre) e il Monaco Yacht Show (22-26 settembre). Le proposte dei cantieri sono davvero tante, ma con alcuni punti in comune imprenscindibili: più comfort di bordo, rumorosità e vibrazioni contenute, consumi ridotti e un occhio sempre rivolto alla sostenibilità.

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Ferretti 1000 è il più grande motoryacht del cantiere: 30,13 m di lunghezza fuori tutto.

Gentleman presenta alcune delle novità più interessanti, un’anteprima per capire quale rotta sta prendendo il settore nautico. Si comincia in grande, con Ferretti 1000: con i suoi 30,13 metri di lunghezza fuori tutto è il più grande motoryacht mai prodotto da Ferretti Yachts (la lunghezza dello scafo, invece, è di 23,98 metri), ed è anche il primo della storica gamma ad adottare un layout «wide body», a tutta larghezza e senza passavanti nelle sezioni prodiere, in grado di garantire volumi interni di grande respiro. Oltre alla owner’s area da 100 mq, 4 cabine, ciascuna con bagno en suite, beach club di 40 m², con spiaggetta e pozzetto in comunicazione diretta. Baglietto Panam si caratterizza, invece, per le performance. Per favorirle si è contenuto il dislocamento, grazie allo scafo in lega di alluminio con portelloni di poppa in carbonio, e sono stati utilizzati 3 motori MTU V16 2000 abbinati ad altrettanti idrogetti KaMeWa: la barca, così, raggiunge i 31 nodi di massima, mentre la crociera è di 25. Firmata in toto da Francesco Paszkowski Design, con la collaborazione di Margherita Casprini per gli interni, Panam evidenzia ampie vetrate che esaltano la luminosità degli ambienti interni, la superficie trasparente della falchetta a livello del main deck e lungo il perimetro del fly bridge.

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Raggiunge i 35 nodi di velocità massima il Mangusta 104 REV, caratterizzato dalle grandi vetrate.

A prua, la cabina dell’armatore è a tutta larghezza, con cabina armadio e bagno con hammam. Quattro cabine ospiti nel ponte inferiore, dove si trova anche la cucina professionale. Il Motopanfilo Benetti, che già dal nome evoca eleganza d’altri tempi, è lo yacht dislocante interamente in composito, lungo 37 metri.

Estremamente pulito e lineare nelle forme, ha interni, sviluppati dallo studio Lazzarini Pickering (così come gli esterni), come fossero lo scheletro di una grande balena, le cui ossature scandiscono lo spazio con architetture che ricordano i bagli delle navi di un tempo. Ampio e caratterizzante è l’utilizzo delle superfici vetrate e degli specchi, soluzioni che generano a bordo un grande senso di ampiezza.

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Lo yacht dislocante Motopanfilo Benetti: 37 metri in composito.

Tra i motoryacht fly, tipologia amata per lunghi soggiorni a bordo, da segnalare l’Azimut 53, che arricchisce la Flybridge Collection di Azimut Yacht. Esternamente disegnato da Alberto Mancini, con interni a opera dell’ufficio stile del brand, dispone di tre cabine, armatoriale, Vip e a letti affiancati, tutte dislocate sul ponte inferiore, servite da due locali bagno ben dimensionati. La cucina e la zona pranzo sono sul ponte principale, attigue e ben integrate nel layout complessivo della barca.

Il gruppo motori/propulsioni è Volvo Penta IPS. Per il segmento delle imbarcazioni sportive, non si può non citare il 68’ Diable, sport cruiser che va ad arricchire l’offerta di Riva. Disegnato da Officina Italiana Design, si colloca come nuova ammiraglia della gamma Open. Segno distintivo è sicuramente l’hard top che ne protegge il cockpit di guida e parte del pozzetto, compresa la zona pranzo, ben integrato nelle forme slanciate ed eleganti che caratterizzano la barca. Il layout del ponte inferiore presenta 3 cabine per 6 ospiti, disposte intorno a un’area open space dove una cucina e una dinette rendono l’ambiente versatile e comodo: master cabin a centro barca, cabina doppia con letti singoli a sinistra, Vip a prua.

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flybridge Azimut 53, perfetto per lunghi soggiorni a bordo.

Capace di regalare emozioni anche il Mangusta 104 REV, lungo fuori tutto m 31,80, è un inno alla barca veloce: il superyacht raggiunge i 35 nodi di velocità massima e i 25 ad andatura di crociera. Modello d’ingresso alla gamma, porta con sé innovazione stilistica, grazie all’uso delle superfici vetrate, sempre più ampie e integrate nel profilo decisamente aggressivo degli esterni. Sul ponte principale si trova il main salon, luminosissimo grazie alle finestrature a tutta altezza, mentre il lower deck può accogliere fino a 10 ospiti in 4 ampie cabine: la suite armatoriale a tutto baglio, una Vip e due ospiti, ovviamente tutte dotate di servizi propri.

La connotazione open ne fa una barca con ampi spazi esterni, come l’accogliente area prendisole a prua o il sundeck che è perfettamente integrato al profilo complessivo e si snoda attorno all’arco radar: è composto da una zona relax in cui si inserisce un confortevole divano a «U» e una seconda postazione di comando.

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Baglietto Panam con scafo in lega di alluminio e portelloni di poppa in carbonio.

Debutto ufficiale a Cannes per Rosetti Superyachts con prima unità da diporto prodotta, la RSY 38m EXP. Pur non vantando un’estetica da explorer yacht puro, lo è nei contenuti: progettato per una navigazione a lungo raggio, in totale autonomia e sicurezza, ha, infatti, autonomia oceanica (ben 5mila miglia nautiche alla velocità di 10 nodi), e grandi spazi di stivaggio (3mila litri di capacità solo di frigoriferi e freezer), che le garantiscono la possibilità di restare lontana dai porti per lunghi periodi.

Dotata di una carena con bulbo, dislocante, e motorizzata con una coppia di MAN da 588kW, poco meno di 1.600 HP complessivi, mette a disposizione 700 metri quadri di superficie totale. Sul ponte inferiore, a poppa, si trovano un beach club, quattro cabine ospiti (due matrimoniali e due con letti gemelli), oltre alla zona equipaggio con tre cabine, tavolo pranzo e cucina. Sul ponte principale ci sono il salone e l’area pranzo, oltre alla suite armatoriale prodiera dotata di ufficio, bagno, cabina armadio e un balcone fisso a dritta.

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