Un secolo per Bugatti Type 35

di Nicola D. Bonetti

Un quesito ricorrente, in questi casi: Bugatti Type 35 sarebbe considerata tra le più belle auto da corsa di quell’epoca oppure il suo fascino avrebbe una diversa percezione se non avesse vinto tutte quelle corse, grazie all’ingegnosità del progetto e alla perfetta realizzazione tecnica?

Riscrisse le regole

Prima ancora di rispondere, per capire un’auto unica come la Type 35 è necessario cercar di comprendere il suo creatore: Ettore Arco Isidoro Bugatti, senza l’uno, non ci sarebbe mai potuto essere l’altra. A debutto, la Type 35 riscrisse le regole introducendo talmente tante innovazioni tecniche che la portarono a elevare l’arte delle corse automobilistiche a livelli non raggiungibili da chi non avesse una mente così libera dalle convenzioni e dai vincoli del tempo.

Non era esperto

La mente di Ettore Bugatti: nato in una famiglia attratta dalle arti, dal design e dalla creatività, aveva interessi numerosi e diversificati, con ampia conoscenza. Eppure, nonostante i successi precedenti, non era esattamente un esperto ingegnere.

Nel caso della Type 35, la mancanza di addestramento formale è stata un vantaggio: se fosse stata pensata secondo l’ingegneria automobilistica del tempo, non avrebbe spinto i confini così lontano. Come non avrebbe creato il design di ogni innovazione che esordì sul modello.

Nuovi orizzonti

Fu subito evidente come la Bugatti Type 35 aprisse nuovi scenari sorprendenti con elementi inediti: le altre auto erano alte da terra mentre la type 35 era bassa ed elegante, alle universali ruote a raggi (il legno era stato abbandonato da non moltissimo tempo), quelle della Type 35 adottavano leghe fuse (e leggere) per ridurre le masse non sospesa, montando anche i tamburi dei freni in modo altrettanto rivoluzionario.

Come i pionieri

Dove le concorrenti avevano la sospensione posteriore esposta, sulla Type 35 era incapsulata all’interno del corpo ellissoidale rivestito in lega di alluminio.

Sebbene all’epoca l’aerodinamica fosse poco conosciuta, questo approccio pionieristico migliorò ulteriormente la natura a bassa resistenza aerodinamica della carrozzeria: anche sotto la carrozzeria ogni dettaglio è stato curato. Quasi tutto rappresentava un modo di pensare nuovo e più elevato.

192, Elisabeth Junek, Type 35. Targa Florio.

Motore e leggerezza

Formula vincente, al debutto la Type 35, presentò un motore a otto cilindri in linea da 2,0 litri, 24 valvole. Con cilindri a pareti sottili, successivamente ampliato a 2,3 litri e sovralimentato.

Pionieristico l’albero motore in alluminio supportato da due cuscinetti a rulli e tre a sfere, raggiungendo così il regime di 6000 giri al minuto e fornire 90 cavalli, ai vertici dell’epoca.

Ettore Bugatti era consapevole che prestazioni superiori erano generate anche dalla riduzione del peso. Realizzò ogni componente nel modo più leggero possibile, senza inficiarne funzionalità o affidabilità, arrivando al peso netto dell’auto di soli 750 kg.

 

192, Emilio Materassi, Type 35. Targa Florio.

Innovazioni profonde

Nuovo assale anteriore “cavo” e leggero con estremità sigillate, rivoluzionario il posteriore che si abbassava al centro per adattarsi al telaio, sollevandosi alle estremità per collegarsi ai mozzi delle ruote: fino ad allora erano diritti.

Soluzioni che abbassavano peso e baricentro.

Sterzo calibrato e progettato con precisione, telaio leggero con il motore come elemento portante, portano la Type 35 a livelli di agilità, risposta e puro piacere di guida mai visti prima.

Freni a tamburo azionati da cavi bilanciati e serbatoio della benzina pressurizzato per ottimizzare il flusso di carburante.

Furono questi ulteriori elementi progettati da Bugatti per consentire ai conducenti di sfruttare le prestazioni su strada e in pista per oltre, mostrando agli inseguitori solo il posteriore, arrivando a vincere circa 2500 gare.

1929, Albert Divo, Type 35. Targa Florio.

La voce dell’esperto

Luigi Galli è specialista heritage e certificazione storica del marchio Bugatti, che così conclude l’inquadramento della Type 35:

«Al lancio nel 1924 è stata una pietra miliare per l’industria automobilistica, trasformando completamente il modo in cui venivano percepiti il design e l’ingegneria dei veicoli. Un secolo dopo, il suo impatto e il suo fascino non sono diminuiti. La Type 35 è fondamentale per il dna del marchio, insieme alle Bugatti Atlantic e Royale. Ogni automobile che Bugatti costruisce è fedele ai valori di design e ingegneria di Ettore Bugatti così squisitamente espressi nella Type 35 cento anni fa».

gentleman editoraile aprile 24

Iscriviti alla nostra newsletter per essere aggiornato
sul lifestyle del Gentleman contemporaneo