È tempo di tartufoe si parla l’esperanto di Alba

di Giuliana Di Paola - Illustrazione Chris Burke

Ad Alba nelle Langhe, per la stagione del tartufo convergono gourmet da tutto il mondo che parlano la stessa lingua: quella del Tuber magnatum pico

tartufo d'alba

Per alcuni la ripartenza è a settembre, retaggio dei lunghi percorsi scolastici; per la maggiore parte l’anno inizia a gennaio; ma per i veri gaudenti, invece, l’Alba del nuovo ciclo è a novembre con la stagione del tartufo.

E si scrive appunto con la A maiuscola perché coincide con la stagione del tartufo e ancheÈ graficamente riporta il pensiero a quella piccola enclave del gusto piemontese la cui fama ormai supera di gran lunga i confini regionali e nazionali.

Se a Londra, Tokyo o Los Angeles parli di Genova, Pisa o Amalfi, in pochi ti seguono, giusto gli appassionati di storia delle Repubbliche marinare, ma se dici Alba tutto il mondo sa di che cosa stai parlando.

Difatti, nella stagione del tartufo, nei ristoranti specializzati in zona si sentono parlare una dozzina di lingue e idiomi diversi, tutti riuniti nel segno della lamellata di Tuber magnatum pico, dal nome scientifico del più ricercato dei funghi ipogei.

Certo la 93° edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba va in scena dal 7 ottobre al 3 dicembre e a Monforte, Monticello, Serralunga fanno la stagione anche più lunga, da settembre a gennaio, ma il mese clou è questo, novembre.

Quest’anno poi che la stagione promette di rifarsi ampiamente di quella disastrosa dell’anno passato. La bella primavera piovosa del 2023 con l’autunno caldo, anzi bollente, promette davvero di consolare gli appassionati.

Il tesoro è così prezioso che la caccia si estende per tutta la Penisola, dal Piemonte alla Toscana fino all’Umbria con experience cucite su misura degli ospiti e della clientela internazionale.

L’Hotel Savoy di Firenze, per esempio, ha in carta la Rocco Forte Culinary Journey che, dal 29 novembre al 3 dicembre, oltre alle creazioni di Fulvio Pierangelini all’Irene Bistrò propone un itinerario alla scoperta del territorio sulle colline toscane, guidata dall’esperto Giulio the Truffle Hunter.

D’altra parte anche il resort piemontese Casa di Langa mette a disposizione un Truffle concierge e offre l’opzione Truffle Hunting & Dining. Perché il Tuber magnatum pico sarà anche una koiné, ma è meglio parlarne in inglese.

gentleman editoraile aprile 24

Iscriviti alla nostra newsletter per essere aggiornato
sul lifestyle del Gentleman contemporaneo