New taste . Piaceri carnali

di Claudio Costa - Illustrazione di Chris Burke

Per gli amanti di una buona bistecca il futuro è minaccioso. Condannato dalle ideologie vegane e dal sovraffollamento planetario, gustare una fiorentina non avrà prezzo… e sara un piacere da happy few

Ufficialmente si chiama entomofagia. Secondo la Fao dovrebbe risolvere l’emergenza alimentare che esploderà fra trent’anni quando la popolazione mondiale raggiungerà i 9,7 miliardi e vi sarà un’enorme carenza di proteine animali dovuta alle alterazioni climatiche.
Conclusione: l’umanità si prepari a degustare insetti, anziché filetti.

Niente di strano, dicono gli antropologi: già oggi circa 2 miliardi di persone dal Sudamerica all’Oceania si nutrono di queste creature e non per ragioni di povertà, ma di tradizione culinaria. Qualche austero erudito ricorda che già Aristotele, nella sua Storia degli animali, lodava l’ottimo sapore delle cicale.

Così come Plinio il Vecchio racconta che i Romani consideravano gli scarabei una croccante prelibatezza. Gli psicologi concordano: perché mai un coleottero flambé dovrebbe considerarsi più disgustoso di una lumaca alla bourguignonne?
E se osservati con attenzione, scampi e aragoste non hanno forse l’aspetto di grossi insetti marini? Questione di abitudini mentali, pregiudizi culturali e così via.

In via sperimentale, lo chef del Noma di Copenaghen ha già messo nel menù le formiche à la crème fraîche e il garum di cavallette. Alternative? Le similcarni vegane, tipo quelle già prodotte da Beyond Meat e da Impossible Foods. Biomimetizzazioni, le chiamano i tecnici dell’alimentazione (surrogati, direbbero le vecchie zie) ovvero tentativi più o meno riusciti di ricreare sapore, consistenza e colore del prodotto originale.

Mix proteici di piselli o di soia, di riso o di patate, olio di cocco, aromi naturali e tinta di barbabietola sono l’escamotage per placare il complesso di colpa dei neovegani, quelli che non vorrebbero rinunciare né all’hamburger né alla benedizione del politically correct.

Sì, per gli appassionati di angus e chianina si prospetta un futuro nebuloso. I futurologi vaticinano che nel 2050 la carne (se non addirittura proibita), diventerà rarissima e quindi carissima. I veri edonisti già gongolano: come tutti i grandi piaceri sarà un piacere per happy few…

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