António Félix da Costa, pilota del teal Tag Heuer Porsche di Formula E, vive di passione per la competizione. Fuori e dentro la pista. Affronta il suo ruolo con modestia, passione e rispetto per l’ambiente
Si definisce uno sports junkie e non ama arrivare secondo. António Félix da Costa, pilota ufficiale della scuderia di Tag Heuer Porsche, è uno dei protagonisti dell’era Gen3 della Formula E (la Formula 1 eelttrica). È un sogno che si è avverato per il 31enne portoghese, che ha partecipato fin dall’inizio alla prima serie di corse elettriche al mondo e ha conquistato il titolo 2020. La sua carriera lo ha visto gareggiare in molte serie di competizioni e ha ottenuto importanti successi in quasi tutte. Ha vinto il leggendario Gran Premio di Macao nel 2012 e nel 2016 e ha la vittoria nella classe LMP2 alla 24 Ore di Le Mans nel 2022. «È super cool far parte di questo campionato, per il messaggio che c’è dietro. Tutto ciò che facciamo è verde. Dimostrare in pista che le auto elettriche non sono noiose, che sono veloci ed efficienti è davvero fantastico». Racconta le sue sette meraviglie.
1. Il tempo.
Con gli anni ho imparato che il tempo che dedichi a te stesso è la cosa più importante. Perché quelle ore trascorse a prenderti cura di te migliorano la performance professionale e la qualità della vita. Oggi mi sforzo di ritagliare il mio tempo anche se poco e di recuperare.
2. Le gare.
Non posso farne a meno. Fanno parte di me e della mia storia. Sono cresciuto guardando i miei due fratelli che già prima di me correvano in pista. Ho capito subito che quella sarebbe stata l’unica strada per me da intraprendere. Ho iniziato a gareggiare a otto anni su un go-kart. Sono 22 anni che corro in pista. Amo la competizione e l’adrenalina che ti genera. Non mi piace perdere. Ho avuto la fortuna di avere questi esempi e imparare da loro.
3. Il Portogallo.
Viaggio tantissimo in giro per il mondo la media è di 140 voli all’anno. Ho iniziato da giovane e ho sempre la valigia in mano, questo stile di vita mi ha insegnato a non dare nulla per scontato. Per questo motivo Cascais, la città dove sono nato, e dove sta la mia famiglia è il mio luogo del cuore. Il mio rifiugio. E penso che sia il posto più bello del mondo, dove tornare per ricaricare le batterie.
4. Mio padre.
Mi ha insegnato la mentalità competitiva e vincente. Sono cresciuto con questo motto «o facciamo le cose bene o non le facciamo». Si lavora per vincere, e non per partecipare. Certo crescere così è stato impegnativo e avolte difficile. Ma oggi sono contento, ho ambizioni grandi e sane.
5. Lo sport.
Il surf e il golf. Quando torno a casa dedico sempre del tempo a queste attività. Il surf è prezioso perché è una di quelle discipline che ti permette di staccare completamente la spina, lascio il telefono a casa ed entro in sintonia con me stesso e la natura. Sono disconnesso da tutto e mi piace da morire. Ogni anno organizzo un surf trip di otto giorni alle Maldive con un gruppo di amici. Mangiamo, dormiamo, andiamo in barca e facciamo surf.
6. La musica.
È una cosa meravigliosa perché è in grado di cambiare il mood di una persona. Ha potere su come ci sentiamo. Mi aiuta a isolarmi quando viaggio. Ormai siamo assediati dal rumore, e infilarmi gli auricolari e ascoltare musica mi aiuta rilassarmi e concentrarmi.
7. Il mare.
Non riesco a stare e ad abitare lontano dal mare. Quando sono a casa, anche se il meteo è pessimo, mi prendo il tempo di andarlo a guardare. Mi trasmette energia e pace.