Artigianato. Grand tour

di Allegra Spagnoli

Un incontro di mani straordinarie. Quelle degli artigiani italiani e quelle della Maison Fendi. Insieme hanno unito le forze per dare vita a un progetto che parla di passione, tenacia, di bello e di ben fatto: Hand in Hand, mano nella mano.

Il cuore di tutto è Silvia Venturini Fendi, direttore creativo uomo e accessori di Maison. È stata lei ad andare alla ricerca dei migliori Maestri italiani, a voler rendere onore e merito a quella figura che, da sempre, è il motore d’Italia: l’artigiano.

Così ha pensato di invitare 20 Maestri bottegai, uno per ogni regione del Bel Paese affidando, a ognuno, il compito di reinterpretare l’iconica Baguette di Fendi, quella borsa che, dal 1997, anno della sua nascita, è nella hot-list degli accessori più desiderati.

Così la Baguette si è trasformata in una tavola bianca sulla quale, ogni Maestro, ha potuto esprimere la propria personalità, le proprie caratteristiche distintive di lavorazione, la propria arte.

fendi crea con gli artigiani
Baguette dell’orafo laziale, Massimo Maria Melis.

«La moda ha sempre raccontato e racconta i propri prodotti dando visibilità al portavoce che è il designer, ma non a chi sta dietro le quinte», sottolinea Silvia Venturini Fendi.

«Il messaggio da trasmettere è, invece, che noi designer da soli non siamo niente, dietro c’è un rapporto strettissimo con tutta una serie di professionalità indispensabili che sono interlocutori fondamentali per un designer, perché portano a guardare le cose con un occhio diverso e più creativo. Proprio per questo l’artigianato italiano e il Made in Italy sono molto importanti».

le borse d'artigianato secondo fendi
La Baguette che esalta l’arte della tarsia sorrentina, nata dalla collaborazione con la bottega Stinga Tarsia, in Campania.

E, in questo progetto, che è anche una mostra nella quale si possono vedere dal vivo gli artigiani all’opera (aperta al pubblico fino al 28 novembre, a Palazzo della Civiltà Italiana, di Roma), di creatività e maestria ne sono piene le borse…

C’è la Baguette pugliese realizzata dal Maestro del pizzo chiacchierino. Quella di broccato floreale veneziano. Una fatta con la tessitura a mano con gli arazzi della Sardegna. C’è la Baguette intrecciata con i rami di salici marchigiani; quella del Maestro campano in tarsia sorrentina.

fendi crea con gli artigiani
La Baguette nella versione del Maestro del corallo trapanese, Platimiro Fiorenza.

Quel piccolo capolavoro della Baguette Made in Sicily, di corallo incastonato con la tecnica del retroincastro. E, ancora, c’è l’artigiana Simona Iannini, che ha creato la borsa in tombolo aquilano (una tecnica antichissima, nata dalle suore Benedettine), la quale dice di essere scoppiata a piangere dall’emozione quando ha visto il risultato finale.

E poi il team del Laboratorio Akomena di Ravenna che ha accettato, la non semplice sfida, di adattare la loro famosa tecnica mosaico a una borsa che doveva essere però anche leggera e flessibile.

borse hand in hand artigianato fendi
La borsa intrecciata a mano con rami di salice marchigiano, creata per Fendi dalla Bottega Intreccio, a Mogliano.

Per ogni Baguette sono state realizzate solamente 20 copie.

Ogni pezzo è, quindi, una vera rarità, un oggetto da indossare ma anche da collezionare, oltre a essere un vero e proprio squarcio di storia italiana.

«È un progetto che può andare avanti e andrà avanti all’infinito. Non si esaurisce qui», prosegue Silvia Venturini Fendi.

«Stiamo costruendo una sorta di mappatura di quello che è l’artigianato italiano, che possiede una filiera completa e che si tramanda con l’esperienza e non con regole scritte. Ma a bottega, come si diceva un tempo. È un progetto che mi sta molto a cuore e non è detto che mi fermerò all’Italia».

Aspettando la globalizzazione di Hand in Hand, quindi, ci si dovrà accontentare di questo primo viaggio, di questo nuovo story-telling che ha centrato l’obbiettivo.

Quello di essere riuscito a porre l’accento sull’importanza della salvaguardia di quelle antiche tecniche di lavorazione artigianale. Che non devono sparire ma neanche mai essere sottovalutate. Un vero e proprio messaggio di speranza, che è molto piaciuto anche alle nuove generazioni.

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