40 ruggenti in prima fila

di Nicola D. Bonetti

Le prime due Paris-Dakar (oggi Dakar Rally) del 1979-80 vedono il successo di Yamaha. Poi è il turno della bicilindrica BMW, quindi di Honda. Dal 1983 vince per tre volte BMW, poi è nuovamente Honda ad aggiudicarsi la maratona desertica per altre quattro edizioni. E via così più o meno fino al cambio di millennio, con altre sette vittorie Yamaha inframezzate da un paio di incursioni dell’italiana Cagiva. Alcuni di questi marchi hanno un fascino che altri non hanno, se quarant’anni dopo propongono nuovi modelli con gli stessi nomi o le medesime livree. Anche Suzuki, pur non primeggiando nella gara più famosa, annovera vittorie in altri rally-raid. Ducati, che non corre in questa categoria, preferendo vincere nelle gare in circuito o nelle sfide sui mercati, chiama l’ultima Multistrada V4 World Rally. Dichiarazioni d’intenti, perché il richiamo dell’avventura è intrinsecamente legato allo spirito dei motociclisti.

BMW R 18 ROCTANE

Filosofie diverse per impieghi in esplorazioni differenti: Honda XL750 Transalp si ispira ai modelli storici con medesimo nome e alla precedente dakariana XLV 750 R, per l’innovazione di un modello tutto nuovo, rinato nel 2023. Motore bicilindrico da 92 cavalli, cinque modalità di erogazione con una personalizzabile, altrettanti livelli di trazione e controllo dell’impennata integrato. Una nuova icona anche in versione per patente A2.
BMW R18 Roctane mira all’esplorazione comoda, con l’enorme bicilindrico boxer che oggi compie cent’anni, la cui affidabilità rimane proverbiale anche con la cubatura aumentata a 1,8 litri (record per la categoria: è il più possente di tutti i tempi), la potenza di 91 cavalli e la coppia sempre robusta. Con stile impareggiabile e a prova di imitazioni, borse da viaggio comprese.

Icone anni 80
DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY

Il collegamento con il passato, per la nuova Fantic Caballero 700 Scrambler, è limitato al nome, al logo del modello e al colore del serbatoio. Eppure chi ha vissuto quell’epoca, quando i quattordicenni la desideravano più del vietatissimo giornalino omonimo, ponendola come condizione ai genitori per la promozione agli esami di terza media, la vede con grande simpatia. Dopo la rinascita nel 2005, la nuova nata è oggi al vertice della gamma: il motore bicilindrico eroga 75 cavalli. È agile, comoda e, ora come allora, piace al primo sguardo. Non solo ai ragazzini di qualche decennio fa.

Moto anni 80
FANTIC CABALLERO 700

Quando si parla di Ducati la passione predomina: le rosse a due ruote che dominano il Mondiale, sono idoli e icone. Ma oltre a pistaioli e smanettoni il marchio è adorato anche dagli intenditori di meccanica: a Borgo Panigale, in piena Motor Valley, se ne intendono. Anche perché, come Lamborghini anche Ducati è proprietà di Audi: fedele allo slogan “All’avanguardia della tecnica”. Multistrada V4, con motore tutto nuovo a quattro cilindri da 170 cavalli, è declinata in versione Rally con sospensioni elettroniche, per l’avventura senza paura.

Moto anni 80
SUZUKI V-STROM 800DE

Yamaha ha vinto nove volte la Dakar, seconda solo a KTM. Il nome del modello dei tempi epici viene dal deserto più famoso: Ténéré del 1983, quarant’anni dopo è diventata 700 World Rally. Nata dalle gare con le sei vittorie di Stéphne Peterhansel (attualmente pilota Audi, sempre alla Dakar), è impressionante come una tempesta nel deserto: bicilindrica da 75 cavalli è surdimensionata, a prova di avventura. Disponibile anche in versione Raid.
Suzuki V-Strom 800 DE è l’ultima evoluzione di una serie ventennale, nota per livelli di eccellenza nel turismo, essendo più agile della 1050, più potente della 650 con 84 cavalli e più alta da terra di ogni altra V-Strom. Per apprezzare la guida su ogni fondo, esplorando il mondo.

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