Le fabbriche dei desideri

di Nicola D. Bonetti

Alla scoperta di piccole realtà artigianali italiane dove si progettano e realizzano hypercar uniche, dalle prestazioni incredibili

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La più avanzata ed esclusiva: 777 Motors Hypercar è una monoposto che i proprietari lasceranno all’Autodromo di Monza, per usarle in giornate dedicate con ingegneri e telemetria. Ideata dalla passione di Andrea Levy, patron del Milano-Monza Motor Show, e disegnata da Umberto Palermo, ha monoscocca in carbonio Dallara, motore Gibson V8 aspirato da 4,5 litri con 730 cavalli: pesa solo 900 kg e può raggiungere i 370 km/h, con carico aerodinamico di 2.100 kg per percorrenze in curva da gara. Solo sette esemplari al prezzo di 7 milioni (l’una).

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Cognome e nome Bizzarrini Giotto.

Inizia dall’omaggio al grande progettista la nuova era del marchio che ha già proposto la 5.300 GT Corsa Revival in 24 esemplari. La prossima hypercar disegnata da Giugiaro (che già lavorò sulle Bizzarrini di allora), «sarà una vettura dove l’esperienza di guida e le sensazioni che hanno la precedenza, per i piloti che cercano purezza», come spiega il progettista Chris Porritt. Motore V12 Lamborghini, pochi esemplari previsti dal 2024.

gentleman Bizzarrini Giotto and 5300 GT Corsa Revival - no talent

Sly Garage Anomalya è definita da Sly Sodano di Capannori (Lu): «Hypercar made in Tuscany, il cui nome mostra quanto non sia conforme agli stereotipi: essenziale per il piacere di guida, è leggera, ha buone prestazioni con il classico motore Porsche da 3,2 litri, boxer a sei cilindri aspirato da 320 CV per la massima guidabilità, lasciando al gentleman driver il gusto di sfruttarla divertendosi». Scatto da 0 a 100 in 4”4 e 270 km/h, con cambio manuale, è prodotta in dieci esemplari, personalizzabili tecnicamente.

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Si resta in Centro Italia con Pambuffetti PJ-01: realizzata in Umbria in 25 esemplari al prezzo di 1,5 milioni, ha scocca di alluminio e carbonio, sospensioni push-rod, motore V10 aspirato da 5,2 litri e 820 cavalli. Aerodinamica con estrema cura dei flussi, ha sedili in carbonio con finiture in alcantara e pelle. Nasce dal pilota Juri Pambuffetti per portare su strada il fascino delle auto da corsa, che così la descrive: «PJ-01 è l’auto che ho da sempre nella mia mente: senza compromessi né logiche di marketing, punta dritta alle emozioni». Quasi incredibile la realizzazione a mano di pezzi «dal pieno», secondo la più antica tradizione.

gentleman auto hypercar Pambuffetti_PJ-01 (18)Angelelli Automobili D2 Granturismo è progettata in controtendenza grazie a vari brevetti delle aziende, anche aerospaziali, che fanno capo al fondatore e ceo Davide Angelelli, con tecnologie che consentono la realizzazione di scocche monolitiche in titanio-alluminio. «Senza l’utilizzo di stampi, riducendo i costi e velocizzando le modifiche (con lavorazioni anche per marchi esterni)», ha dichiarato a Gentleman.

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«È possibile addirittura variare le configurazioni, magari per una one-off, compresa la posizione del motore: posteriore anziché anteriore». La supercar con motore V8 da quattro litri con integrazione ibrida (anche 4WD) in configurazione Stradale eroga fino a 600 cavalli, pesa 1.350 kg per scattare da 0 a 100 in 2”8 e raggiungere i 330 km/h. L’aerodinamica attiva e predittiva con 24 pannelli mobili permette di frenarla da 330 a 200 km/h. Sistemi di visione aerospaziali a 360°, con superiorità rispetto a qualsiasi altra auto. Il solo particolare non spaziale sembra il prezzo: da meno di 500mila dollari.

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