La casa nel trullo

di Alessandra Oristano

Forme di architettura a chilometro zero, in armonia con la natura, i trulli della campagna pugliese infondono benessere. E sono un patrimonio da salvaguardare con rigore, come è stato fatto per il recupero di questa casa nel trullo

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I trulli e lamie della dimora La Cipressa, che si distende nella campagna tra Ostuni e Cisternino. Le mura sono dipinte a calce e i divani, realizzati in muratura, sono rivestiti con tessuti fatti a mano.

Tra i primi esempi di architettura sostenibile, i trulli in pietra dell’Alto Salento sono costruiti nel pieno rispetto e dialogo con la natura. In passato, le esigenze di vita contadina determinavano scelte responsabili come quella di costruire dove c’era la roccia, perché cavandola si realizzava una riserva idrica e con il materiale ricavato si edificava l’abitazione. Si prestava attenzione all’esposizione dei venti. Una delle particolarità della Puglia è proprio la presenza di due mari e di due venti dominanti, di cui si beneficia, che arrivano dal Mar Adriatico e dal Golfo di Taranto.

gentleman-design-architettura-casa-trullo-pugliaI trulli sono forme di architettura a chilometro zero realizzate in pietra locale, materiale altamente riciclabile, con un’attenzione assoluta alla raccolta delle acque piovane che dai tetti venivano convogliate nella cisterna sottostante perché l’acqua è il bene primario della sopravvivenza. Le aperture erano studiate per creare la ventilazione e spesso un solo camino doveva riscaldare tutti gli ambienti. Le chianche in pietra usate per la pavimentazione, alte 30 cm, evitavano un contatto diretto con il sottosuolo e preservavano la casa dall’umidità.

gentleman-design-architettura-casa-trullo-puglia Di fronte ad architetture così perfette è ammesso soltanto un restauro conservativo volto a salvaguardare l’integrità del territorio: «La mano dell’architetto, lieve come una piuma, accarezza queste costruzioni in pietra che meritano lo stesso rispetto di una cattedrale romanica», afferma Aldo Flore, autore, insieme alla sua compagna e socia Rosanna Venezia, del libro Il tempo della Pietra. Il restauro dei trulli tra conservazione e benessere. Aldo e Rosanna hanno curato il restauro della dimora La Cipressa, immersa nella campagna tra Ostuni e Cisternino, che prende il nome dall’antico albero sopravvissuto all’abbandono dedicato dal proprietario alla moglie.

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Gli architetti Aldo Flore e Rosanna Venezia che hanno curato il restauro.

«La nostra filosofia è di non sminuire ad architettura rurale queste costruzioni, ma di farle rivivere con estremo rigore». Il progetto è stato realizzato per una coppia di amici: Alessandra e Edoardo, due artisti che vivono tra Milano, New York e la Puglia. Lei, d’origine pugliese, si è laureata al Dams di Bologna e ora lavora a Milano. «Quando ci hanno ospitato nella loro casa di New York sono stati folgorati dal desiderio di comprare una dimora nella campagna pugliese caratterizzata da trulli», ricorda l’architetto. «Abbiamo scelto insieme questa proprietà composta da trulli e lamie che abbiamo ampliato nel rispetto del pia- no paesaggistico regionale».

gentleman-design-architettura-casa-trullo-pugliaI proprietari hanno partecipato attivamente al restauro, alle scelte di materiali e arredi. «La coppia ha quattro figli, perciò siamo stati attenti nella distribuzione degli spazi in modo che ognuno avesse la propria camera da letto con il proprio bagno, prevedendo anche una stanza per gli ospiti». In tutta la casa c’è un’atmosfera intima e riservata sia nelle zone comuni, sia nelle stanze da letto. «Negli anni c’è stata una maggiore presa di coscienza, spesso indotta da persone che visitavano la Puglia, verso la salvaguardia del territorio.

QUI CI SI RILASSA, SI SCRIVE, SI DIPINGE, SI CUCINA
CON I PRODOTTI DELLA TERRA

Questa sensibilità per noi è diventata quasi una missione, ma si è affinata anche da parte di committenti illuminati. Prima la Puglia era vista come generico Sud, oggi prevale la conoscenza delle sue specificità e dei preziosi materiali.

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La piscina affacciata sugli ulivi riprende gli abbeveratoi per gli animali.

Abbiamo recuperato gli intonaci a calce originali per non perdere centinaia di anni di storia. Anche se appaiono vecchi e usurati, questo provoca un piacere ancestrale». La motivazione principale che spinge tante persone ad investire in Puglia e a trascorrere del tempo in queste costruzioni in pietra consiste proprio nel riappropriarsi del benessere e nel vivere le relazioni con la contrada attorno.

Il trullo mantiene intatto il suo fascino, fa parte del territorio in modo naturale, seppur costruito dall’uomo. È un’architettura antropometrica nella sua manifestazione di sincerità. Contiamo le punte dei trulli e sappiano che cosa succede all’interno; nel trullo piccolo c’è la cucina, in quello grande la sala. Per sostituire le pietre danneggiate o mancanti, i mastri trullari, con i loro martelli, dai blocchi di pietra ricavano le pietre nuove di colore bianco perché ancora non attaccate da muschi e licheni che ne determinano il colore grigiastro. Per restaurare questa casa nel trullo, sono stati utilizzati materiali naturali, come la pietra, il ferro degli infissi, il legno delle porte e degli arredi, gli intonaci a calce senza inserimento di cemento in modo da assicurare la traspirabilità dei muri.

gentleman-design-architettura-casa-trullo-pugliaPer le pavimentazioni sono state recuperate le chianche oppure le pietre provenienti dalle cave di Trani lavorate con un processo di burattatura. Lo spessore dei muri non rende necessario l’uso dell’aria condizionata, creando le giuste finestre si riesce a garantire una temperatura costante in tutta la casa. Il sistema di riscaldamento è a pavimento.

Nei bagni sono stati riproposti gli abbeveratoi delle stalle in chiave contemporanea: lavandini e pareti sono rifiniti con resine a base di calce prodotte nelle fornaci di Fasano, dove la pietra calcarea viene cotta e pigmentata con il coccio pesto che rende le superfici lisce come un velluto. Anche le rubinetterie di Fir Italia mantengono il carattere nudo e crudo dell’ottone naturale, in modo che si scurisse col tempo e partecipasse alla vita vissuta all’interno.

I trulli conciliano la lettura, le forme d’arte in un’esperienza tattile e olfattiva della casa che va vissuta, toccata, annusata; si possono contare le pietre, percepire il profumo della legna, dei calcinacci. «Quando abbiamo restaurato i trulli del professor Umberto Veronesi, ci confessò di aver scritto due libri tra quelle mura di pietra». Rifugio di artisti e intellettuali, la Puglia offre uno scambio dialettico tra l’uomo e la natura. Il motivo per cui ha tanto successo non è solo il sole e il buon cibo.

LA SCELTA SENSIBILE DELLE MATERIE MOSTRA LA PIENA ESPRESSIONE DEL TERRITORIO

Per questo i grandi gruppi internazionali, come Lvmh, hanno investito nella regione con un’attenzione maniacale al rispetto dell’identità pugliese. La casa nel trullo è arredata con mobili acquistati al mercatino d’antiquariato, che si svolge ad Ostuni ogni seconda domenica del mese, o da rigattieri: La Mercanteria e Antichità Arte e Vintage dove si trovano arredi e oggetti d’arte. La cucina, disegnata dagli architetti, è stata realizzata su misura da artigiani locali, letti e divani in muratura sono rivestiti da tessuti naturali cuciti a telaio, i comodini possono essere un ciocco di legno recuperato.

Il proprietario di questa casa nel trullo, colleziona oggetti trovati sui litorali, nel terreno, sui fondali marini e si diletta a creare suppellettili, lampade, sculture fatte di legno e conchiglie. Da non perdere l’aperitivo al Borgo Antico Bistrot, seduti ai tavoli disseminati lungo le scalinate del centro storico si degustano taglieri vegetariani, di formaggi, salumi e specialità locali, preparati con allegria e professionalità dai giovani gestori. All’osteria Asso di Spada si assaggiano i migliori panzerotti farciti. A due passi dalla piazza, si trova la bottega Suma Ceramiche artistiche con una selezione di ceramiche di Grottaglie e realizzazioni su richiesta. A valle del centro storico, giovani imprenditori hanno intrapreso ai Giardini della Grata, vicino al Santuario, un percorso di coltivazione biologica negli orti e ogni mercoledì e venerdì si tiene in paese un mercatino imperdibile di frutta e verdura

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