L’altra metà del cielo

di Giulia Pessani

Moda, vino, agricoltura. Ecco Renzo Rosso e la moglie Arianna Alessi,
un sodalizio potente di sviluppo sostenibile. Con un’attenzione particolare alle disuguaglianze

gentleman leaders arianna alessi diesel renzo rossoNato in una fattoria, veneto, classe 1955, Renzo Rosso, vulcanico e visionario imprenditore, ha costruito il gruppo OTB cominciando, nel 1978, dal marchio Diesel e arrivando a vendere jeans agli americani a 400 dollari al paio, d’altra parte la sigla sta per Only The Brave. Oggi, oltre a Diesel, controlla i marchi Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf. Ed è una realtà consolidata nel mondo del vino, fin dalla fondazione, nel 1993, di Diesel Farm a Marostica e con partecipazioni illustri come Masi, brand leader dell’Amarone, e l’acquisizione ora del 40% di Benanti, storica azienda siciliana che si estende sui quattro versanti dell’Etna. Un polo internazionale di moda e lusso non convenzionali da oltre 1,5 miliardi di fatturato. In progetto, la quotazione in Borsa alla fine del 2024.

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Arianna Alessi è l’altra metà della sua vita e del suo business. Classe 1976, anche lei veneta, laureata alla Bocconi, manager e mamma della piccola Sydne, ultima dei sette figli di Renzo. L’altra metà del business di Rosso vuol dire il no profit, con OTB Foundation di cui Arianna è vicepresidente, e gli investimenti privati, con Red Circle Investments, di cui è amministratore delegato. «A oggi il nostro portafoglio spazia dal tech (Bending Spoons e Jakala), al food (Cortilia e Planet Farms), fino al medtech», racconta. «Condivido ogni scelta con Renzo, confrontarsi è fondamentale». Lavorano in coppia e in coppia sono stati premiati con l’Entrepreneur Philanthropist Award 2022 dall’European Business Press, associazione di cui fa parte Milano Finanza e che comprende gli editori di media economici di 27 differenti Paesi. 

Gentleman. Partiamo dall’attualità: avete appena rilevato il 40% della storica cantina della Doc Etna Benanti Viticoltori, rafforzando il portfolio vino dopo la partecipazione in Masi, azienda leader dell’Amarone della Valpolicella.

Renzo Rosso. Moda e vino sembrano due mondi lontani, ma per entrambi è necessaria una forte dose di creatività. Tutto è iniziato quando nel 1993 ho acquistato un terreno di 100 ettari a Marostica per dare vita a Diesel Farm. Ho portato il concetto di atelier dalla moda al vino, puntando anche in questo caso sulla qualità, ricercatezza e unicità. Dopo Masi e Benanti stiamo osservando anche altre realtà italiane, ovviamente boutique del vino.

G. Attualità è anche l’impegno di OTB Foundation per l’Ucraina…

Arianna Alessi. Siamo stati i primi a muoverci nel settore della moda appena è iniziata l’invasione russa in Ucraina. Abbiamo risposto all’appello di Unhcr, l’organizzazione per i rifugiati dell’Onu, aiutando con urgenza chi stava scappando dal Paese. Un progetto sul quale poi ci ha seguito anche Camera Moda coi suoi associati. In parallelo, abbiamo iniziato a inviare pullman ai confini, con viveri e medicinali, che tornavano poi con i rifugiati. È un continuo work in progress.

G. Sono passati mesi dall’inizio della guerra. Dai racconti delle persone che avete accolto, che idea vi siete fatti?

A. A. Non finirà a breve, per questo molte persone che erano scappate nel nostro Paese per proteggere i figli stanno tornando in Ucraina. Hanno un fortissimo senso patriottico. Renzo Rosso. A chi ha deciso di restare in Italia, abbiamo cercato di restituire la dignità, dando loro lavoro e una prospettiva di futuro.

G. OTB è l’acronimo di Only The Brave. Bisogna aver coraggio per fare gli imprenditori?

R. R. Only The Brave riflette in pieno il mio modo di pensare e fare business. Sin dall’inizio con Diesel non ho mai voluto seguire i trend, pensavo di costruire qualcosa di unico, uno stile distintivo. Per me essere coraggiosi significa seguire sempre quello che ami, quello in cui credi e non mollare mai. Anche quando gli altri ti giudicano folle.

G. La OTB Foundation è nata nel 2008, prima che conoscesse Arianna, su suggerimento del Dalai Lama…

R. R. Proprio così. Il Dalai Lama mi disse che quando si fa del bene bisogna raccontarlo, perché si può ispirare altri a fare lo stesso. Credo in un modello moderno d’imprenditoria che comporta responsabilità sociale e una visione circolare dell’economia: si crea, produce, consegna, incassa e si deve restituire una parte al sociale. L’amore e l’attenzione al territorio e alla comunità fanno parte di me. Con la Fondazione ho deciso di dare maggiore forza e peso alla lotta contro le disuguaglianze.

G. Il mondo del profit e quello del no profit in futuro saranno uno specchio dell’altro, perché non ci sarà spazio per attività non sostenibili.

A. A. I due mondi si stanno allineando nei valori. Il mondo degli investimenti è già interessato esclusivamente ad aziende che sono «sustainably native» e i giovani che creano le start-up oggi lo sono naturalmente. Sta però cambiando anche il modo in cui si gestiscono le fondazioni: io l’ho detto fin dal primo giorno a Renzo, ho un background finanziario e per me una donazione è come un capitale, va valutata, seguita, rendicontata e se ne devono stimare risultati e impatti concreti.

Da sinistra, Christian Rainer, presidente dell’European Business Press premia Renzo e Arianna Rosso con Slobodan Sibincic, fondatore e segretario generale dell’associazione.

G. Oltre al progetto Ucraina dov’è attiva OTB Foundation?

A. A. La Fondazione finanzia progetti sociali in Afghanistan, India, Senegal, Etiopia e in Italia siamo attivi in vari ambiti, primo fra tutti quello legato alla protezione e all’emancipazione delle donne, con il servizio di ascolto Mai Più. E il Brave Women Award che consente a ragazze meritevoli di accedere a università di prestigio con l’obiettivo di bilanciare la presenza femminile nelle stanze del potere; poi ci sono i programmi di prevenzione per i ragazzi contro le dipendenze, il bullismo, la violenza di genere, il servizio di supporto psicologico Only The Brave Chiama Alice; o ancora l’aiuto concreto e continuo a famiglie indigenti con la creazione di empori solidali.

G. L’inflazione è sempre più forte, l’euro sempre più debole, i costi di materie prime ed energia in salita… Sembra una tempesta perfetta, eppure la moda e il lusso hanno registrato nei primi sei mesi del 2022 risultati record. Com’è il suo outlook per i prossimi mesi?

R.R. Stiamo lavorando duramente per mantenere la rotta e raggiungere gli obiettivi. Abbiamo continuato a investire, nonostante le difficoltà, e il settore continua a crescere. La mia previsione, vedendo l’andmento delle aziende del Gruppo, è decisamente positiva.

G. La Borsa a fine 2024: che cosa la convince e che cosa meno in una quotazione?

R.R. La Borsa è uno strumento per diventare ancora più trasparenti nei confronti dei nostri clienti e principali stakeholder. Ma non solo. Sogno un’azienda condivisa con tutte le persone che ogni giorno lavorano con me alla crescita di questa realtà unica nel mercato.

G. Arianna Alessi, come amministratore delegato di Red Circle Investments, con quale logica sceglie gli investimenti? Uno dei criteri di selezione delle vostre partecipazioni è la sostenibilità. Ma come la valutate? Si parla tanto di greenwashing…

A.A. Red Circle Investments focalizza la sua attenzione e i suoi investimenti in settori ed aziende che presentano un alto contenuto innovativo e dei criteri di sostenibilità concreti. Il loro essere sostenibile si può esprimere in diversi modi, alcune aziende sono B corp, altre hanno a cuore in maniera particolare il benessere dei loro dipendenti, altre restituiscono alla società parte di quanto ricevono in maniera sistematica. È vero, il rischio di greenwashing è sempre dietro l’angolo ma, anche grazie al know-how del Gruppo in questo campo, siamo in grado di capire se le cose non sono come sembrano.

G. A proposito di sostenibilità, OTB Group è membro fondatore di Aura Blockchain Consortium, con Lvmh, Cartier, Prada e Mercedes-Benz. Quanto sono importanti le alleanze trasversali per garantire una filiera sicura?

R.R. La collaborazione è un elemento importante, soprattutto quando, come in questo caso, si parla di contribuire ad aumentare gli standard del settore grazie alla tecnologia. Abbiamo creato questo consorzio coi principali player del lusso perché tutti abbiamo lo stesso obiettivo, promuovere pratiche commerciali socialmente responsabili, sostenibili e incentrate sul cliente per l’intero ciclo di vita dei prodotti di lusso, sfruttando la blockchain e altre tecnologie.  

 

gentleman editoraile aprile 24

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