Filippine: lasciatevi sorprendere

di Elena Bianco

L’Arcipelago delle Filippine rivela un paradiso da scoprire, unico grazie al melting pot di popoli, culture e lingue. Dove rigenerarsi in connubio con la natura e avventurarsi in spettacolari escursioni

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Kumusta! Traducibile in Ciao! Come stai? È l’espressione in Tagalog, la lingua locale più parlata, che tanto spesso si sente ripetere nelle Filippine. Un saluto accompagnato da un ampio sorriso, come se la persona che lo sfoggia fosse deliziata all’idea di incontrarvi. Ed è davvero così perché qui la gente è naturalmente ospitale e felice di conoscere nuovi visitatori, nuove culture, nuove lingue.

gentleman viaggi filippine the farm HEALING SANCTUARY SPA (2)Questo paradiso composto da più di 7600 isole, ha visto davvero tanti avvicendamenti di popoli; a partire dagli Aeta, i primi abitanti dell’arcipelago che hanno preceduto le migrazioni di melanesiani, malesi di cultura islamica, indiani, cinesi. Poi è stata la volta degli spagnoli di Ferdinando Magellano, che oltre a battezzare questa terra lontana con il nome del beneamato sovrano Filippo II, si fermarono per oltre trecento anni per poi passare la mano a statunitensi e giapponesi, fino all’indipendenza nel 1946.

Un simile melting pot ha reso le Filippine, un angolo di mondo unico, con genti che parlano 175 idiomi, ma per fortuna sono perfettamente in grado di esprimersi in un ottimo inglese.

gentleman viaggi filippine the farm BIG LAGOON (2)Questo caleidoscopio di influenze ha regalato ai filippini una naturale propensione all’ospitalità, che unita a saperi antichi, rende l’arcipelago una meta perfetta per rigenerarsi in luoghi sereni, quasi mondi paralleli in connubio con la natura e di benessere. Come accade a The Farm at San Benito a Batanga nella grande isola di Luzon, 51 ettari di foresta a poco più di un’ora da Manila che fanno da cornice lussureggiante ad un Holistic Medical Wellness Resort di raffinata eleganza (sopra).

Per prendersi cura di sè, qui si parte dalle cose semplici, come chiudere gli occhi e dormire. Un programma specifico, infatti, aiuta a recuperare un sonno benefico, fattore cruciale per aiutare l’organismo a riparare i danni cellulari. L’induzione del sonno è ottenuta combinando principi curativi naturali con tecniche di agopressione su punti specifici della testa, del collo, delle mai e dei piedi.

gentleman viaggi filippine GARDEN (10)Una remise en forme a cui alternare escursioni naturalistiche spettacolari a breve distanza, come quella sul lago Taal, vera anomalia della natura di origine vulcanica.

Come in una Matrioska, infatti, il lago ha al suo centro l’isola-vulcano Taal (sotto) e all’interno di questo vulcano vi è un altro lago, un piccolo specchio blu come un occhio di cielo che a sua volta contiene un’altra minuscola isola. L’ecosistema poi è unico al mondo, fra sardine d’acqua dolce e serpenti di mare.

L’incredibile fauna marina in acqua dolce è spiegata da centinaia di migliaia d’anni di eruzioni vulcaniche che hanno separato il lago Taal dal mare. Le piogge poi hanno reso l’acqua dolce, costringendo gli animali marini, rimasti isolati, ad adattarsi al nuovo ambiente. Si arriva al vulcano dopo una breve navigazione su barche tradizionali, e, nei periodi in cui è dormiente, si fa un trekking – a piedi o a cavallo – di circa 350 mt di dislivello sul sentiero che raggiunge la bocca della caldera.

Salire nel fitto della vegetazione crea suggestioni fantastiche, come se da un momento all’altro dovesse apparire un Tikbalang, mitologica creatura equina che si nasconde fra queste foreste e che, si narra, si diverta a portare fuori strada i viandanti.

La fatica è ripagata da questa esibizione straordinaria di Madre Natura.

gentleman viaggi filippine ortoLa natura è la protagonista anche al Nurture Wellness Village, nella vicina cittadina di Tagaytay. Catherine Brillantes, terapista nutrizionale diplomata alla Harvard Medical School e il marito Mike Turvill, chimico, gestiscono un wellness resort di ecoterapie. Nel giardino fra fiori tropicali e healing music, tutto parla filippino: le capanne tradizionali della tribù Ifugao, la cucina con i prodotti della fattoria bio, e soprattutto i trattamenti.

Come il Nilaib, massaggio che utilizza involti caldi di foglie di banano riempiti di un mix di lemongrass, pandano e guava. Oppure il Dagdagay, massaggio ai piedi tradizionale con argilla vegetale e stimolazione delle piante dei piedi con bastoncini di bambù.

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Un soggiorno nell’isola di Luzon non può prescindere da Manila Perla d’Oriente, di nome e di fatto.

Perché nei shopping center della capitale delle Filippine, come il Green Hills di San Juan, gli stand espongono km di fili di perle bianche, grigie e le famose perle dorate dei mari del sud, regalo delle ostriche giganti dette poeticamente dalle labbra dorate. Grandi, di madreperla abbagliante e delicatamente satinate, sono molto ricercate e qui si acquistano a prezzi molto interessanti.

Metro Manila (l’area metropolitana), in mezzo ai grattacieli da megalopoli asiatica, racchiude un centro storico coloniale di grande fascino. Si chiama Intramuros e ha case costruite da architetti spagnoli con pietre vulcaniche scure tenute insieme dal bianco d’uovo; la chiesa barocca di San Agustìn, con i soffitti dipinti nell’800 da pittori italiani, oggi è Patrimonio Unesco.

Il quartiere cinese di Binondo si trova aldilà del fiume Pàsig e rappresenta un’esperienza gastronomica da gourmet, fra street food e una grande concentrazione di ristoranti tradizionali che, come The Great Buddha Café, offrono infinite portate di dim sum, zuppe di noodles, dumpling.

Dopo un city break intenso e nel traffico di auto, motorini e i Jeepme, gli autobus realizzati modificando le camionette lasciate dagli americani nel ’46, un ottimo detox è la pluripremiata Spa dell’hotel Conrad, ai piani alti del gigantesco Mall of Asia, con vista sulla baia (sopra). A un paio d’ore d’auto da Manila, invece, si raggiunge Clark Freeport, ex presidio americano, oggi vera città del divertimento delle Filippine, dai casinò ai campi da golf, come il Mimosa, nel verde tropicale.

Clark Freeport è anche un importante hub: l’aeroporto ha recentemente inaugurato con la compagnia taiwanese a Eva Air, nuovi collegamenti internazionali. La business Royal Laurel Class di Eva Air attende con menù dello chef stellato Paul Lee, acqua minerale delle isole Fiji da fonte vulcanica ricca di silice e comodi pigiami per la notte. Giusto per poter rispondere a kumusta con un convinto Mabuti!

gentleman editoraile aprile 24

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