Scent of a woman

di Magda Mutti

Per Ambra Martone, presidente di Accademia del profumo, è memoria ed emozione. Ma anche sostenibilità e benessere

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L’olfatto è il più enigmatico, antico e potente dei nostri sensi. Ha un rapporto diretto con la memoria che è l’archivio delle esperienze e la formula della nostra psiche. Quando captiamo un profumo, eccoci a sfogliare l’album dei ricordi. Ma il profumo è anche un fatto valoriale, un mercato mondiale a cui il Made in Italy dà un contributo decisivo.

Lo racconta Ambra Martone, terza generazione di Industrie Cosmetiche Riunite, eccellenza nella produzione di fragranze e cosmesi, di cui è vicepresidente, ma anche owner e art director di Magna Pars L’Hotel à Parfum di Milano, e presidente di Accademia del Profumo.

Gentleman. Dal suo osservatorio privilegiato cosa abbiamo voglia di sentire, qual profumi indosseremo?

Ambra Martone. Spesso il nostro profumo preferito è quello che meglio ci descrive, la sua scia ci rappresenta in ciò che sentiamo e vogliamo comunicare. E questo a mio avviso è un cambio di paradigma, da accessorio usato per sedurre e per piacere agli altri il profumo rappresenta una scelta soggettiva che ci fa stare bene. Si è entrati chiaramente in una dimensione intima.

G. Il profumo è il prodotto che più si presta allo storytelling, anche la sua comunicazione sta cambiando?

A.M. Stiamo assistendo a un’evoluzione della semantica, la definizione binaria maschile/femminile sta sfumando verso interpretazioni meno rigide, a volte decisamente libere: si indossa solo ciò che emoziona, superando la barriera di genere.

G. Ci sono migrazioni di note da un genere all’altro?

A.M. Come nella moda, anche nella profumeria sono state scardinate le distinzioni di sesso. In passato le materie prime fiorite erano considerate ingredienti femminili: oggi la rosa, la violetta sono tranquillamente rifondate nelle fragranze maschili e sono percepibili nelle note di testa; mentre rosmarino, timo e sentori di macchia mediterranea animano le composizioni femminili. I nuovi profumi hanno un comune denominatore: la crescente attenzione da parte dei brand alla sostenibilità  e alla responsabilità sociale nei confronti dei fornitori.

G. In qualità di presidente di Accademia del Profumo, in quale direzione si muoverà l’associazione?

A.M. L’Accademia, nata nel 1990 da Cosmetica Italia, l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche, prosegue nel valorizzare il profumo come elemento di benessere, nel promuovere la creatività e accrescere la cultura dell’olfatto. Il 21 marzo celebreremo nelle principali città italiane la Giornata del Profumo, con un contorno (fino al 26) di espressioni artistiche, dalla danza al teatro, ed eventi in profumerie, librerie, musei, scuole e talk dedicati al nostro mondo. E poi, il 28 settembre un altro appuntamento molto atteso, durante la Milano Beauty Week assegneremo il Premio Profumo dell’Anno.

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