Champagne Comte de Montaigne: Omaggio alle radici

di Giuliana Di Paola

champagne comte de montaigne

Comte de Montaigne incontra lo sguardo visionario di Giò Martorana. nel libro fotografico Généalogie, dedicato all’omonima cuvée speciale. Una raccolta di metafore inedite che reinterpretano il mondo dello Champagne. 

Généalogie 2008 È l’omaggio di Comte de Montaigne alle radici dell’altra Champagne, come spesso è chiamata la regione dell’Aube, ma quella più antica e autentica, come dice Stéphane Revol, ceo della Maison partendo dal primo ceppo di Chardonnay portato in Francia al ritorno dalle Crociate.

Chardonnay e rose di Damasco

Qui a Troyes capitale dell’Aube, nel 1300 i suoi antenati fecero ritorno dalle Crociate, racconta Stéphane Revol, portando con sé dalla Terra santa le radici delle viti di Chardonnay e delle rose di Damasco che, non a caso, sono sempre in testa ai filari per rivelare lo stato di salute delle vigne.

Ed è proprio la barbatella portata da Cipro e donata al cardinale di Troyes di ritorno dalle crociate, è la Généalogie non solo di Comte de Montaigne, ma sono le radici stesse di una tradizione destinato a cambiare per sempre il mondo della cultura enoica francese.

Lo spiega in perfetto italiano, imparato per amore di quella che è diventata sua moglie e la madre dei suoi due figli, Stéphane Revol, presidente e ceo della Maison private label dell’Eliseo, di Paul Bocuse e delle Folies Bergère, finché il disciplinare del Comité de Champagne ha permesso di agire in anonimato.

Coffret da sfogliare

Prodotta da Comte de Montaigne in pochi pezzi numerati, Généalogie 2008 è distribuita in un coffret in edizione limitata che contiene l’omonimo libro d’arte di Giò Martorana: oltre cento scatti suggestivi e originali per raccontare la genesi di questa cuvée speciale.

St.Regis Venezia hotel d’arte

Fino a gennaio al St.Regis di Venezia si potrà cenare nella saletta privata dedicata a Généalogie, immersi nelle opere del fotografo siciliano con menù studiato ad hoc e sorseggiando Champagne a bordo Laguna. 

La location non è una scelta casuale, perché il St. Regis di Venezia che con lo Champagne Comte de Montaigne è legato da un fil rouge e ancora più stretto il legame dell’albergo con il mondo dell’arte. Dai tempi di Monet (qui il pittore impressionista ha dipinto le sue più belle vedute del Canal Grande), fino alla recente riapertura del cinque stelle. 

L’ex Grand Hotel Britannia, amato da Monet, Sargent e Turner, nel 2019 dopo due anni di accurato restauro è rinato come St.Regis Venice aprendosi alle collaborazioni con i più grandi nomi dell’arte contemporanea, da Julian Opie ad Ai Weiwei, e a una collaborazione continua con le botteghe del vetro artistico, anche per la drink list dell’Arts Bar. 

 

gentleman editoraile aprile 24

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