Bonollo lancia una novità di 165 anni: Ballor

di Giuliana Di Paola

Bonollo rilancia il marchio storico Ballor fondato a Torino nel 1856. E parte dalla coppia perfetta: vermouth e gin

bonollo ballor
Da sinistra, il gin e vermouth Ballor, prodotto da Bonollo che ha acquisito il marchio storico.

Bonollo rilancia il marchio storico Ballor fondato a Torino nel 1856. Una storia tutta nuova che parte dall’accoppiata perfetta di vermouth e gin. Ingredienti fondamentali della miscelazione, alla base del re dei cocktail il martini.

Ballor è una novità di ben 165 anni che colpisce, come racconta Elio Bonollo, per le somiglianze con l’azienda familiare veneta. Un secolo e quattro generazioni di esperienza nell’arte della distillazione, Bonollo dagli anni 90 si è imposta per la costante ricerca e sperimentazione e l’alta qualitativa dei suoi prodotti, come le eccellenze come la Grappa OF Amarone Barrique.

ballor bonolloHenry, Paul ed Emilie fornitori di casa Savoia

Ballor è un marchio storico fondato a Torino da un trio di francesi giovani e intraprendenti. Nel 1856 Henry Freund, erede di una grande fortuna, chiamò nella capitale sabauda botanico Paul Ballor, con l’idea di replicare quel Vermouth di Torino assaggiato nei caffè sotto i portici.

Ai due si aggiunse Emilie Roussette conosciuta da Ballor sul treno e nel mezzo del suo Grand Tour lungo la penisola, dove aveva scoperto profumi e gusti mediterranei. Da qui nasce, nel 1856, quel mix perfetto di capacità e curiosità che ha trasformato l’impresa dei tre amici in una delle più rivoluzionarie distillerie dell’epoca.

Nel fermento della capitale del Vermouth, la Freund, Ballor & C.IA s’impone per la qualità dei prodotti (non solo vermouth ma anche amaro, gin, Cognac e Vino Chinato), tanto che l’azienda nel 1902 viene nominata “Sovrintendente del Re d’Italia”, fornitori di Casa Savoia, insomma.

ballor bonolloBrooklyn Cocktail con Ballor

Ballor è un successo fin da subito internazionale sancito dalla medaglia d’oro all’Esposizione universale di Firenze (1861). E riconfermato in quel fiere di Londra, Dublino, Chicago, Parigi. E, come racconta Elio Bonollo, appare persino tra i primi ricettari come ingrediente del cocktail Brooklyn.

Nel suo Jack’s Manual (1908) Jacob Abraham Grohusko codificava così la ricetta del Brooklyn cocktail: Rye Whiskey e Ballor Vermouth in parti uguali, un goccio di Maraschino e un goccio di Amer Picon (vino fortificato alle arance amare). Si riempie il mixer di ghiacchio, si mescola e si filtra in una coppa ghiacciata.

Lo spirito pionieristico dei fondatori

Dopo gli anni di gloria, però, la stella del marchio Ballor come spesso accade inizia una parabola discendente e, passando di mano in mano, perde smalto e carattere. Da qui l’idea, cinque anni fa, di rilevarlo e riportarlo al suo antico splendore da parte di Bonollo.

L’idea di Bonollo per Ballor è ritrovare il vero spirito pionieristico dei fondatori, senza farne un’operazione di archeologia industriale (nonostante la cura nelle ricerche storiche), ma accordando le ricette al gusto del tempo come facevano loro.

Il vermouth di Paul

Nasce così il vermouth di Paul con ben tre diversi tipi di assenzio e una trentina di erbe e piante in omaggio ai gusti raffinati del botanico che vinse 13 medaglie d’oro e 12 diplomi d’onore. Alle note marsalate del vino si uniscono quelle speziate di chiodi di garofano e cannella e i sentori fruttati di dattero e arancia candita.

Il gin di Emilie

Il gin invece è dedicato ad Emilie e alla sua passione per i profumi della macchia mediterranea e degli agrumi antichi scoperti tra Scilla e Cariddi. Alle note di pompelmo rosa e arancia dolce di Sicilia, bergamotto di Calabria, nel gin si percepiscono anche sentori balsamici di menta piemontese e cardamomo e delle erbe aromatiche mediterranee come timo e basilico.

 

gentleman editoraile aprile 24

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