50 anni della rivoluzione della grappa con il Monovitigno® e 90 del mastro distillatore, al Premio Nonino c’era tanto da festeggiare con i vincitori
Festa grande per il Premio Nonino 2024. Quest’anno infatti la cerimonia coincide con le celebrazioni dei Cinquant’anni di Monovitigno® Nonino e i 90 anni del mastro distillatore Benito Nonino, che ha condiviso il testimone in famiglia con la figlia Cristina, in un’azienda dove da sempre vige il matriarcato e le donne hanno valorizzato altre donne.
Percoto guarda al mondo
Ma da sempre le due realtà nascono intrecciate. Creato nel 1975 per valorizzare la civiltà contadina, il Premio nasceva infatti dalle stesse forti radici del Monovitigno® Nonino il distillato che ha rivoluzionato il mondo della grappa trasformandola da Cenerentola a star internazionale.
Così l’azienda fondata nel 1897 a Percoto (Udine) è diventata Distiller of the Year 2019 per Wine Enthusiast e la grappa è passata dallo scaldare le albe nei campi a ingrediente premium del bere miscelato. Ma i Nonino hanno sempre guardato al mondo.
Il Premio Nonino e i Nobel
E soprattutto il mondo ha guardato a loro anche grazie al Premio Nonino. Fin dall’inizio si è volato talmente alto con la giuria e con i premiati che uno dei passatempi preferiti negli anni è diventato il toto Nobel tra i vincitori. A Percoto (Udine) infatti si è anticipato per ben sei volte il riconoscimento della giuria di Stoccolma.
La prima volta è successo con Rigoberta Menchú, quattro anni dopo aver brindato coi Nonino, l’attivista guatemalteca è stata insignita del Nobel per la pace (1992). Otto invece nel caso dello scrittore V. S. Naipaul (Nobel per la letteratura nel 2001). Sette nel caso di Tomas Tranströmer (2011) e Mo Yan (2012). E mentre per Peter Higgs li vinse entrambi nel 2013, il fisico italiano Giorgio Parisi invece dovette aspettare 16 anni (2021).
La giuria e i vincitori del Premio Nonino 2024
La Giuria del Premio Nonino 2024, era composta da Antonio Damasio, Adonis, Suad Amiry, John Banville, Luca Cendali, Mauro Ceruti, Jorie Graham, Amin Maalouf, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin.
Ed è stata proprio la giuria presieduta da Antonio Damasio a proclamare i vincitori del Premio Nonino 2024. Il riconoscimento Risit d’aur Barbatella d’oro è per lo storico Angelo Floramo i suoi studi sul profondo legame tra le culture fiulane e slovena, premiato insieme con la Cooperativa Insieme, fondata vent’anni fa da un gruppo di pacifiste nella pratica.
Il premio internazionale è andato allo scrittore argentino Alberto Manguel. A salire sul palco è stato poi Rony Brauman, per ben 12 anni anima e braccia dell’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere.
Last but not least come dicono gli americani la docente di Harvard Naomi Oreskes, per il suo instancabile lavoro di divulgazione scientifica e il suo impegno per portare all’attenzione internazionale i problemi causati dall’uomo legati ai cambiamenti climatici e per confutare le tesi negazioniste sull’argomento.
