Da Venezia a Palermo, da Genova alla Costa Smeralda, il Grand Tour tra i circoli nautici più amati e antichi d’italia. Dove gli yachtsman si rilassano dopo una regata o una traversata

Un gentleman che volesse affrontare il periplo della Penisola con il suo yacht a vela, in un ideale Grand Tour dei circoli nautici più storici e blasonati, potrebbe salpare a poche miglia dai nostri confini occidentali, dallo Yacht Club de Monaco, probabilmente il più internazionale tra gli yacht club non anglosassoni. Issate le vele, dopo poche miglia di navigazione, si trova al traverso di Sanremo, il cui Yacht Club Sanremo ha compiuto 100 anni nel 2020 ed è tra i fautori della nascita della regata d’altura più celebre del Mediterraneo, la Rolex Giraglia (nel 1953), organizzata dallo Yacht Club Italiano di Genova, il più antico d’Italia, fondato nel 1879, con sede storica nel Porticciolo Duca degli Abruzzi a Genova e quella estiva a Portofino.

Tra i personaggi più importanti che sono stati soci troviamo il Duca degli Abruzzi, Guglielmo Marconi, che accese le luci di Sydney da bordo del suo yacht Elettra ormeggiato davanti al club; Luigi Durand de La Penne, medaglia d’oro al valor militare, e Beppe Croce, unico presidente non anglosassone al timone della Federazione Internazionale della Vela.

Lo Yacht Club Italiano è stato protagonista anche nel 2007, quando ha lanciato la sfida di Luna Rossa alla 32ª America’s Cup, che si disputò a Valencia, mentre le due sfide precedenti di Luna Rossa (2000 e nel 2003 ad Auckland), furono lanciate dallo Yacht Club Punta Ala.

Dall’Arcipelago Toscano, la prua vira verso la costa della Sardegna, alla volta del più internazionale tra gli yacht club con sede in Italia: lo Yacht Club Costa Smeralda. Fondato nel 1967 dal principe Aga Khan, il club organizza da sempre regate di richiamo internazionale: nel 1972, la prima Settimana delle Bocche, seguita dalla Sardinia Cup, hanno, infatti, promosso la grande vela internazionale d’altura nel Mediterraneo, una missione che prosegue oggi con regate iconiche, come la Maxi Yacht Rolex Cup, la Rolex Swan Cup e la Loro Piana Superyacht Regatta. Nel 1981, inoltre, lo YCCS ha lanciato la prima sfida italiana all’America’s Cup, con Azzurra.

Tra i suoi soci annovera yachtsman da ogni parte del mondo, le cui vittorie sotto il suo guidone contribuiscono ad assicurare allo YCCS un ruolo di primo piano nel mondo dello yachting internazionale. Dalla Sardegna la rotta prosegue verso Napoli.

Sulle banchine di Santa Lucia sono affiancate le sedi dei due circoli più prestigiosi della città partenopea: il Circolo del Remo e della Vela Italia e il Reale Yacht Club Canottieri Savoia. Il primo fu costituito nel 1889 come Canottieri Italia e, a tutt’oggi, la semplicità della sede rimane inversamente proporzionale alla raffinatezza d’animo e di vita dei soci, alcuni dei quali sono discendenti dei gentleman fondatori dell’esclusivo sodalizio attualmente presieduto da Roberto Mottola di Amato.

Il vicino RYCC Savoia, nato nel 1893 per iniziativa di 11 canottieri agonisti dell’Italia, che si staccarono di comune accordo, prende il nome dal supporto che Vittorio Emanuele III, principe di Napoli, diede al circolo partenopeo in momenti difficili della sua storia. Nel 1960 il Savoia fu scelto come centro operativo delle Olimpiadi della Vela, svolte a Napoli quando il Dragone Venilia vinse la medaglia di bronzo.

Tappa successiva a Palermo, dove nel Golfo di Mondello si trovano altri due circoli di grande blasone: il Club Canottieri Roggero di Lauria e il Circolo della Vela Sicilia. Il primo venne fondato nel 1889 su un bastimento ancorato nel porto di Palermo messo a disposizione da Ignazio Florio che, dal 1902, ne divenne presidente onorario. Tra i soci atleti non si possono non citare Gabriele e Francesco Bruni: Ganga è oggi il direttore tecnico del catamarano per i Giochi di Tokyo, mentre Checco è il co-timoniere di Luna Rossa. La nascita del Circolo della Vela Sicilia è successiva: correva l’anno 1934 quando venne inaugurata la sede sociale di Punta Celesi a Mondello. Oggi è presieduto da Agostino Randazzo ed è stato lo yacht club Challenger of Record, ovvero il primo sfidante dell’America’s Cup per conto di Luna Rossa.

Da Palermo il periplo prosegue fino alla Compagnia della Vela di Venezia. Fondata nel 1911 come Yacht Club Veneziano, cambia nome nel 1919, ispirata dal messaggio di un socio molto famoso, Gabriele D’Annunzio. Merito del poeta anche il motto: Custodi, Domine, Vigilantes, da cui l’acronimo CDV. La sua fama internazionale è dovuta soprattutto a Il Moro di Venezia di Raul Gardini, che, nel ’92, a San Diego vinse la Louis Vuitton Cup al comando di Paul Cayard e sfidò senza successo America3.

Il Grand Tour degli yachtsman termina a Trieste, con la sede della più antica società velica dell’Adriatico: lo Yacht Club Adriaco che si onora di tre medaglie olimpiche e vede ormeggiata una piccola flotta di barche a vela d’epoca, tra cui spicca Sorella, il più antico cutter aurico navigante in Mediterraneo, varata nel 1858. La sua sede sul Molo Sartorio è vicina a Piazza Unità d’Italia, con il suo incomparabile lato aperto sul mare.

Nell’immaginario periplo, non possono mancare altri prestigiosi circoli velici e sportivi: da quelli affacciati sui laghi, come la Fraglia Vela di Riva del Garda e la Società Canottieri Lecco, a quelli sui fiumi, due su tutti il Circolo Canottieri Aniene e il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, entrambi a Roma, che dispongono di una loro sezione velica.