Nel blu sempre più blu

di Fabio Petrone
navigare in libertà
Benetti Byond 37mt

Mare e rispetto della natura sono le priorità del moderno yachtsman nella scelta della barca, a vela o a motore.

Qual è la barca ideale? Impossibile citare un modello, una forma o una tipologia, perché ciascuno ha il proprio in base a personalità, gusti e convinzioni.

E’ innegabile, però, che l’aspetto della sostenibilità sia uno dei fil rouge capaci di legare meglio di altri le tendenze dello yacht design e della progettazione navale.

Godersi il mare nel rispetto della natura. Oggi un gentleman è lo yachtsman più consapevole dell’ambiente, chi crede nella nautica pulita e nella necessità di rendere sempre più impalpabile l’impronta che l’uomo lascia sulla natura con le proprie attività. c’è anche un’altra parola che attrae la fantasia di molti armatori, colpiti da ciò che sintetizza.

Sostentazione è un sostantivo che, pur condividendo con la sostenibilità l’etimologia latina – sustinere, ovvero sostenere – è adoperato in un ambito molto tecnico, quale l’idrodinamica, e ha un significato ben diverso.

la libertà di navigare
Benetti Oasis 40mt MY Rebeca, esterno.

Mentre la sostentazione statica di uno scafo è effetto del principio di archimede, porta lo stesso a galleggiare, la sostentazione dinamica è quella che, per effetto della pressione esercitata dall’acqua sulle appendici sommerse di uno scafo mentre questo avanza, lo spinge verticalmente, verso l’alto.

La sostentazione idrodinamica riduce immersione, dislocamento e resistenza al moto di uno scafo, in maniera da consentire il raggiungimento di grandi velocità.

Sostenibilità e sostentazione trovano un punto d’incontro nelle barche a vela foiling, quelle che oggi interpretano il futuro dell’andar per mare spinti dal vento, il più antico e green dei modi di spostarsi sul pianeta, che non lascia traccia nella natura se non per la scia di sola schiuma.

a vele spiegate per vincere
69F di Persico Marine.

Il 69F, disegnato dagli argentini Wilson-Marquinez per un equipaggio di tre persone, e realizzato da Persico Marine, è un monotipo one-design di 6,90 metri di lunghezza, 380 chili di peso, 40 metri quadrati di super cie velica complessiva, e rappresenta oggi l’oggetto del desiderio di tantissimi velisti, specie dei più giovani.

Salendo di età e di disponibilità economica, però, salgono anche le ambizioni: la barca dell’appassionato velista diventa un grande yacht, certamente uno status symbol, ma pur sempre un toy di lusso, fatto per il divertimento dell’armatore che ama giocare col vento.

Pur non essendo ancora foiling, ma col tempo potrebbero diventarlo, i superyacht come il Wally 93’ Nahita (racer cruiser di 28 metri di lunghezza per quasi 7 di larghezza), interamente realizzati in carbonio, materiale che conferisce straordinarie performance meccaniche e, al contempo, estrema leggerezza, forniscono sensazioni esaltanti a chi è al timone.

Nello specifico, la splendida Wally, protagonista al Monaco Yacht Show 2021, è una barca estremamente rigida e leggera, 35,5 tonnellate il suo dislocamento, dotata di chiglia mobile; il pescaggio passa da 6,2 metri a 4,5 e dispone di una supercie velica che nelle andature portanti supera i 1.000 mq, 1.059 per l’esattezza: tanta tela al vento che diviene potenza pura per vincere in regata.

le vele del wally per navigare
Wally93 Nahita.

Descrivere una villa galleggiante qual è un megayacht, che ancora funziona e si sposta utilizzando l’energia di grandi motori a gasolio, come un’imbarcazione green, può sembrare senza senso.

Eppure il green deal della nautica ha preso il via proprio nell’ambito delle grandi unità da diporto, sia dal punto di vista tecnologico, con l’introduzione dei sistemi di propulsione ibridi per ridurre i consumi, sia dal punto di vista architettonico.

Divenuti delle vere e proprie dimore naviganti, nel tempo i motoryacht, specie quando molto grandi, non hanno più consentito ai loro ospiti un contatto diretto con l’acqua: per fare il bagno era dive- nuto necessario l’uso del tender, della barca di servizio.

La tendenza oggi più in auge, messa in evidenza dalle barche presentate da Gentleman in questi ultimi mesi è opposta e vede gli yacht divenire sempre più aperti con ampie aree bord de mer, che trasformano la poppa dello scafo in beach club.

Benetti Oasis è il concept di nave da diporto vocata alle lunghe permanenze a bordo restando a stretto contatto col mare, che viene proposto in due modelli, di 40 e 34 metri; il primo

 

a motore sempre più veloci
BG72 Blugame.

Con il Benetti B.Yond poi si è andati davvero oltre. Sviluppato su concept di Stefano righini (geniale yacht designer recentemente scomparso, al quale si devono diverse delle innovazioni stilistiche che hanno affermato i motoryacht del Gruppo Azimut/Benetti), si tratta di un 37 metri di acciaio e alluminio in cui comfort e lusso si sposano davvero a un ridotto impatto sull’ambiente.

Ancora da ultimare il primo esemplare, ne sono stata già vendute su progetto sette unità, tre sono state richieste con sistema di propulsione ibrido.

SX 112 di Sanlorenzo, disegnato da Zuccon international Project, è uno yacht di 34 metri de nito come crossover poiché sintesi del classico motoryacht y bridge e della barca explorer, capace di coniugare stile, essibilità e funzionalità.

La sua porzione poppiera, senza dubbio l’elemento distintivo dello yacht, si apre verso il mare no a creare, grazie alle terrazze abbattibili, un’ampia beach area di circa 90 mq.

Anche il resto dello yacht si caratterizza per la presenza di spazi dedicati al relax e alla convivialità, come a prua del ponte principale dove c’è un prendisole convertibile in una zona pranzo riservata e ombreggiabile.

Firmati da Piero lissoni, gli interni hanno spazi comuni in continuo dialogo con gli esterni, mentre la zona notte, sottocoperta, può accogliere no a otto ospiti in tre grandi cabine con servizi privati.

Un motoryacht decisamente orientato a coinvolgere il giovane gentleman è il BG72 del cantiere Bluegame. Lunga quasi 23 metri fuori tutto, è una barca non omologata in termini di design.

E’ un modello crossover fra le tipologie open e ying bridge e, probabilmente, anche per questo capace di attrarre rapidamente armatori sia esperti, sia alle prime esperienze.

Progettato da Luca Santella e disegnato da Zuccon international Project, su una carena armata da Lou Codega, si caratterizza per gli ambienti esterni declinati su tre livelli: la beach area a contatto col mare; la vasta area lounge centrale, con prendisole/divano, in continuità con la zona pranzo; un secondo pozzetto a prua, sul main deck, attrezzato e essibile; un sundeck godibile, che contribuisce nel rendere questo bluegame incon fondibile.

Elevato il livello di personalizzazione sia per il layout degli interni, sia per l’allestimento.

gentleman editoraile aprile 24

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