Flash Back. Nonno fitness

di Claudio Costa - Illustrazione di Chris Burke

Fondatore della palestra più chic di Londra, influencer internazionale, personal trainer della real casa, idolatrato da Arnold Schwarzenegger. Eugen Sandow è un mito. Ma del 1867...

la storia del wellness e del fitness

Una ventina di scrivani, dotati di buste e francobolli, a scambiare opinioni e consigli salutisti (accompagnati da foto e opuscoli), con follower di mezzo mondo, dal Giappone agli Stati Uniti, dal Canada alla Nuova Zelanda. Una specie di Instagram primordiale, a cavallo tra Otto e Novecento, guidato da Eugen Sandow, primogenitore di tutti gli influencer di fitness. Così famoso e autorevole da essere diventato il personal trainer (ovvero professor of scientific physical culture) di Sua maestà Giorgio V.

Solo aristocratici e alta borghesia frequentano la sua elegantissima palestra londinese aperta nel 1897 al 32 di St. James street.

Ma anche classi sociali meno privilegiate possono comprare la rivista da lui fondata, Magazine of physycal culture, riccamente illustrata, un’antesignana di Men’s Health e dintorni, dove a sport e fitness si aggiungono temi di lifestyle in generale. Non può mancare il best-seller: Strenght and how to obtain it, un testo ristampato sino agli anni 50 dello scorso secolo.

Tra amici e ammiratori, oltre Sua maestà, può vantare celebrità come Thomas Edison, Arthur Conan Doyle e Ernest Shackleton, l’eroico esploratore antartico.
Eugen Sandow è un mito. Il culmine della fama? Quando nel 1901 il Natural History Museum espone una statua in gesso ricavata dal suo corpo nudo. Un po’ troppo per la pruderie vittoriana: malgrado una foglia di fico, la statua finirà nascosta in magazzino. Ne farà fare una copia, un secolo dopo, Arnold Schwarzenegger, secondo il quale Eugen Sandow è stato il primo inventore del six packs workout…

Eppure, quando nel lontano 1889, il ventiduenne Sandow approda in Inghilterra dalla Prussia nativa, è poco più che un muscoloso biondone da circo che si esibisce in gare di lotta e sollevamento pesi. Ciò che colpisce i giornali dell’epoca sono le sue dichiarazioni secondo cui, con gli esercizi giusti e la perseveranza, chiunque può scolpirsi un fisico simile al suo. Il successo inizia così, a valanga, esteso poi alla wellness in genere con raccomandazioni sul sonno, respirazione, postura quotidiana, nutrimento (produrrà barrette di cacao proteiche e un corsetto più comodo per le signore).

Morirà nel 1925 tentando di sollevare da solo la sua Bentley rimasta intrappolata nel fango. E impartendo un’ultima involontaria e preziosa lezione: fitness sì, ma senza esagerare.

gentleman editoraile aprile 24

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