Ogni uomo è un’isola

di Giuliana Di Paola - Illustrazione di Chris Burke

Più di un hotel a cinque stelle in mezzo al mare, gli yacht ormai sono concepiti come atolli privati in movimento. Costruiti a immagine e gusto del proprietario

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Nessun uomo è un’isola, ma se possiede un super yacht ci si avvicina molto. I gioielli usciti dai grandi cantieri navali hanno ormai tutte le caratteristiche di un atollo privato, beach club compresi, con piscina a sfioro come negli hotel a cinque stelle, ma circondata dal mare, e così accessoriata da rendere la discesa in tender un capriccio e non un’esigenza.

A bordo si può trovare di tutto, dalla Spa al pianoforte a coda per creare la giusta atmosfera a cena, dall’eliporto alla piscina che chiudendosi si trasforma in pista da ballo. L’elenco dei gadget è infinito quanto gusti ed esigenze dell’isolano. Si va dai laser oscura paparazzi alla sala d’osservazione sottomarina per sondare i fondali, diventata un must per magnati appassionati di barriere coralline, ma insofferenti a mute e respiratori.

Le dimensioni contano: ormai l’asticella si è alzata e viaggia sui 180 metri. Ma si parla sempre di giga yacht, che non è un sinonimo di super, ma una categoria a parte: i super vanno fino ai 100 piedi (30 m), oltre si va nei mega 200 piedi (60 m) e, sul podio, ci sono, appunto, i giga da 300 piedi (90 m) in su, ossia 6/7 volte una balena blu, l’essere animato più grosso al mondo. E più grande di alcune isole private.

Con buona pace del poeta John Donne, certi uomini sono delle isole, come rivendica l’attore Hugh Grant in About a boy, film tratto dal romanzo di Nick Hornby, Io sono un’isola. Lui era Ibiza, ma c’è solo l’imbarazzo della scelta. Capri o Santorini, Anguilla o Pantelleria, Sardegna o Corsica, ogni uomo è un’isola. Anche in questo caso è solo questione di gusti.

gentleman editoraile aprile 24

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