La doppia realtà di Renzo Rosso

di Giulia Pessani

Sperimentare. nella vita reale come in quella virtuale. Senza mai aver paura. Dalla holding OTB (Only The Brave) agli esperimenti nel nuovo mondo digitale. Renzo Rosso scommette sul metaverso

gentleman magazine italia protagonisti renzo rosso alla conquista del metaverso
ph. Alfonso Catalano / © SGP

Creatività, velocità, energia. Renzo Rosso, 66 anni, sette figli, un gruppo, OTB, da oltre 1,5 miliardi di ricavi e 6 mila dipendenti, un «polo del lusso alternativo», che riunisce Diesel, Maison Margiela, Marni, Victor&Rolf, Jil Sander, e controlla Staff International e Brave Kid, oltre a detenere una partecipazione nel brand americano Amiri, è sempre pronto al cambiamento.

Perché per cambiare ci vuole coraggio e Be Brave, Sii impavido, è il suo motto, il suo stile di vita, il suo segno. Il suo marchio di fabbrica.

Chi è vicino a lui, segue questo modo di vivere. Sempre in movimento, sempre in avanscoperta, senza paura. Pronto anche a esplorare il metaverso, cercando di abbandonare i codici di pensiero e comunicazione dei Boomers.

Gentleman. È il primo grande imprenditore della moda che accetta di farsi mettere in copertina con il proprio avatar: un’idea nel suo stile, sempre autoironico e pronto a rompere le righe?

Renzo Rosso. Il coraggio e la voglia di cambiare sono i codici che fanno parte della mia storia: non per niente il nostro gruppo si chiama Only The Brave. E il mondo digitale fa parte di questo cambiamento. Siamo stati pionieri in questo campo: nel 1996 ho aperto il primo online store a Zurigo con Diesel, vendevo 16 jeans al giorno; attraverso Red Circle, la società di investimenti della nostra famiglia, nel 2000 sono diventato socio di Federico Marchetti in Yoox, oltre essere stato tra i maggiori azionisti di Depop (App made in Italy della moda, oggetto di un deal lo scorso giugno da 1,6 miliardi di dollari, ndr).

Ma se penso anche alla sfilata che nel 2007 organizzammo a Firenze con i modelli-ologrammi… In pochi la capirono. Siamo sempre stati avanti nell’uso della tecnologia applicata alla moda e oggi più che mai la tecnologia è la nuova frontiera della moda.

G. Tutti parlano di metaverso, pochi capiscono veramente che cosa sia. Per lei, che cosa significa?

R.R. Sarà un sistema di aiuto alla vita reale. Il mondo digitale non toglierà tempo ed energia a quello reale, anzi, uno contribuirà all’altro, in uno scambio di idee e contenuti reciproci.

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G. Il metaverso richiede grandi investimenti. Come ci state lavorando?

R.R. Con molto entusiasmo. Per la realizzazione del mio avatar, per esempio, ho chiamato Davide, fondatore di Frame, azienda che opera nel mondo del cinema. Quando ho visto i suoi lavori sono letteralmente impazzito. Lo scorso dicembre, attraverso OTB, abbiamo lanciato BVX-Brave Virtual Xperience, società dedicata ai progetti di realtà virtuale, un centro di competenze cui possono attingere tutti i marchi del gruppo in modo trasversale, che lavora anche con i principali player e piattaforme del settore del gaming e del metaverso.

G. E alla guida di questa nuova società c’è suo figlio Stefano, già nel consiglio di OTB, a cui è affidata anche l’altra nuova direttrice della moda, la sostenibilità…

R.R. Il futuro è delle nuove generazioni. Stefano siede nel board di Aura Blockchain Consortium, la piattaforma creata da Prada, Lvmh e Cartier (gruppo Richemont) per sviluppare nuovi standard di trasparenza, innovazione e tecnologia blockchain nella moda e nel lusso. A garantire la tracciabilità e, quindi, l’autenticità di ogni prodotto sarà la blockchain. Come nel metaverso.

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G. Bello vedere che per progetti di ampio respiro, la sostenibilità per esempio, ci siano alleanze trasversali fra gruppi e brand di uno stesso settore. A proposito di tracciabilità, siete già pronti con gli NFT (non-fungible token, ndr) della moda?

R.R. Certo, ci siamo già! Lavoriamo in modo unico e differente per ogni brand. D:Verse è il progetto più recente che abbiamo fatto con Diesel: una collezione di capi e accessori esclusivi lanciata sulla nostra piattaforma. Qui il pubblico può comprarsi gli NFT Diesel in denaro o in criptovaluta. Chiusa la vendita a tempo su D:Verse, ne trasformeremo alcuni in prodotti reali.

ph. Alfonso Catalano / © SGP

G. A proposito di Jil Sander, ha scelto di farsi ritrarre nella sede di piazza Castello, a Milano. Soddisfatto dell’acquisizione finalizzata un anno fa?

R.R. Siamo entusiasti del progetto di Jil Sander. Abbiamo trovato persone straordinarie dal punto di vista creativo e da parte nostra abbiamo apportato managerialità, logistica, competenze tecnologiche. Siamo riusciti dopo 12 mesi già a chiudere a break even.

G. E il progetto quotazione in borsa di OTB?

R.R. La quotazione è prevista per il 2024. E sarà una quotazione alla Renzo Rosso: condivisa con tutte le persone che hanno portato al successo il nostro gruppo. Il successo non è mai di una persona, ma di una squadra.

G. Fare squadra: ci vorrebbe un’estensione di questa energia anche per l’Italia. Con il progetto Be Brave, che le ha affidato Confindustria, ci proverà?

R.R. Il progetto è presentato. Ho messo a disposizione le mie competenze e quelle di una serie di esperti nei diversi settori, come se fossimo una fabbrica di idee, per far emergere le eccellenze del nostro Paese. Le istituzioni hanno tutto sul tavolo. Il passaggio successivo, mai facile, è l’attuazione. Ci vuole una certa dose di coraggio per il cambiamento. Brave Italy. Be Brave è il mio modo di vivere.

gentleman editoraile aprile 24

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