Oxford, mocassini, desert boots e sneakers una piccola guida su come abbinare le scarpe dell’estate da uomo per fare quattro passi nello stile
Quattro modelli iconici che ogni Gentleman dovrebbe avere nel proprio guardaroba. Da quelle per il tempo libero, come i mocassini, detti anche penny-loafer perché, negli Stati Uniti, era usanza inserirvi una monetina nel traversino; ai desert boots, gli stivaletti oggi tornati in auge, ispirati a quelli indossati dai soldati inglesi in Egitto durante la Seconda guerra mondiale. Passando per le sneakers, una volta riservate all’abbigliamento sportivo, ma che oggi si sfoggiano sempre più spesso sotto abiti casual (a volte, anche sotto lo smoking). Senza dimenticare l’evergreen per i più formali: le Oxford lisce o Francesine, ovvero le stringate per i consigli d’amministrazione. Ecco tutti i modelli da non perdere questa primavera-estate.
Il principe Carlo d’Inghilterra indossa quasi sempre le calzature iconiche modello Oxford, nei toni dal nero al burgundy, indossa John Lobb e fa riparare quando serve.
Oxford o Francesine
Sono le calzature più eleganti del guardaroba maschile, quelle che ogni Gentleman dovrebbe avere da abbinare ai look più formali.
Una Oxford senza tempo, questo modello City II New Standard è la versione contemporanea dell’iconica City II, John Lobb, 1.205 euro.
Modello Chelsea di vitello nero, con sottile suola di gomma in tinta, Edward Green, 965 euro.
Interamente realizzate a mano, sono le Oxford di pelle, modello Alessandro Démesure, di Berluti, 1.750 euro.
Si chiama Consul 1945, questa Oxford in pelle di vitello, in edizione limitata, firmata Church’s, 750 euro.
Mocassini
Ieri, John F. Kennedy (a sinistra) indossa dei mocassini senza mascherina, oggi Alessandro Squarzi indossa dei classici penny loafer in suede. I mocassini sono un classico che si rinnova di stagione in stagione. Ecco quelli da avere nel guardaroba oggi.
Da indossare anche con un business suit i mocassini Timeless di Tod’s, 540 euro.
Mocassino con fascetta di pelle scamosciata sfoderata e traforata, con impunture in tinta, Fratelli Rossetti, 300 euro.
Penny loafer in pelle di vitello, con cucitura a vaschetta artigianale e fodera in vitello, Doucal’s, 380 euro.
Mocassino modello Dawley, in pelle di vitello, con bacinella cucita a mano, Church’s, 550 euro.
Desert boots

Sono le calzature iconiche ispirate alle scarpe indossate dai soldati inglesi in Egitto durante la Seconda guerra mondiale. I desert boots hanno la tomaia in pelle scamosciata e sono il must-have di questa primavera grazie a quattro ricercatissimi modelli.
Questi Desert Boots 2, rifinito in pelle scamosciata, è la riedizione dell’iconico Desert Boot di Nathan Clark del 1950, Clarks, 140 euro.
In pelle scamosciata con monogramma di Maison impresso e suola in gomma con gommini a rilievo, Tod’s, 450 euro.
In suede trattato antigoccia, con interno in vitello nappato e apertura brevettata con elastico nascosto sotto la linguetta, Loro Piana, 760 euro.
Queste calzature iconiche erano molto amate da Steve McQueen che abbinava sempre a chino e cardigan, nella foto Shanklin di suede con suola in gomma di Edward Green , 760 euro.
Sneakers

Una volta si portavano solamente per praticare sport. Tranne qualche eccezione come il duca di Windsor che abbinava queste calzature iconiche a blazer blu e pantaloni in tela bianca. Oggi s’indossano tranquillamente nel tempo libero e anche con gli abiti più formali: qui i quattro modelli tra il pop e il classico…
4D FUSIO con intersuola con stampa digitale adidas 4D realizzata combinando luce, ossigeno e resine liquide per offrire controllo e ritorno di energia, di Adidas, 200 euro.
Dark Sulfur di Nike, Frutto dell’ingegno di Tinker Hatfield, Air Huarache offre prestazioni ottimizzate fin dal 1991, quando debuttò ponendo una semplice domanda: “Hai già abbracciato i tuoi piedi oggi?”, 119 euro.
Cloudnova, la sneaker di On in edizione limitatissima con tecnologia di una scarpa da corsa ad alta performance, da indossare sempre, 159 euro.
La classica sneaker bassa di Gucci si arricchisce di un’ape dorata ricamata sul nastro Web verde e rosso. Un codice proveniente dagli archivi della maiso negli anni ’70, 540 euro.