Antonio Citterio Progetto artigianale

di Giuliana Di Paola

Ha fondato con Patricia Viel il primo studio all’americana in Italia. Ma, nato a Meda, nel distretto del mobile, ha l’approccio artigianale nel Dna

Con l’architettura e il design Antonio Citterio ha già celebrato le nozze d’oro e le vive entrambe con quella dimestichezza che dà la convivenza di una vita, due Compassi d’oro, l’Oscar del settore, e uno studio di 190 persone tra i primi concepiti all’americana in Italia con la collega e socia, da cui l’acronimo dello studio, ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel.

ACPV Architects due nomi una mostra 

Il sodalizio ha ispirato un libro e la mostra che aprirà a cavallo del Salone del mobile di Milano, dal 12 aprile al 12 maggio, a Palazzo Morando. E il catalogo va a completare idealmente il compendio uscito l’anno scorso Antonio Citterio Design, in cui, attraverso 600 progetti iconici, si ripercorre il suo mezzo secolo di attività.

acpv architects

Una firma, un maestro, eppure, presentando di persona uno dei molti progetti in corso di ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel alla stampa internazionale, gli traspare in volto un fervore da ragazzino.

La nuova ala del Palace a St. Moritz

Il progetto, si vede, l’ha divertito. Siamo a St. Moritz e si tratta della Serlas Wing, una nuova ala del Badrutt’s. O meglio del Palace, come tutti qui chiamano l’albergo dove Hitchcock era ospite fisso (una trentina di volte, oltre alla luna di miele) e dove Gunter Sachs dava le sue mitiche feste di Capodanno, che da oltre un secolo e mezzo è un’icona dell’Engadina.

badrutt's palace

«Qui per noi è casa», racconta Citterio, «la frequento dagli anni 80, molto prima di comprare casa, e qui sono nati e cresciuti i nostri figli, tra queste montagne e il Monte di Portofino, dove mia moglie (l’architetto Terry Dwan, ndr) ha ristrutturato un rustico e dove giocavano circondati da capre e galline».

Ancora adesso che i ragazzi sono grandi e vivono all’estero, la sua vita è scandita da questi ritmi, la bella stagione in Liguria e l’inverno a St. Moritz, entrambe a un paio d’ore di macchina da Milano. «Le case vanno vissute e condivise con famiglia e amici, se no, finisce che non ci vai mai». Qui invece Citterio ha un’assiduità anche prima di avere un cantiere da seguire.

Scolpito nella pietra 

Il progetto della Serlas Wing è un’estensione verso monte dell’iconica torre e la collegherà con uno dei suoi 11 ristoranti, il Chesa Veglia, storica pizzeria che, spiega Citterio, «si potrà raggiungere comodamente con la nuova rete di scale e passaggi o addirittura al caldo con un collegamento interno e un tapis roulant o con la nuova rete di scale che cambieranno in meglio la mobilità di St. Moritz». 

antonio citterio

Ecco la vera sfida: dare una nuova interpretazione dell’Engadina, ma fedele allo spirito del luogo, perché essere moderno non significa essere fuori contesto. Un concetto che prende forma sulla facciata in granito Dorato Valmalenco, fatto tagliare a un artigiano della pietra di Chiavenna e numerato pezzo per pezzo per poi ricostruirlo a lavori ultimati. Massima sintesi della sua concezione manifatturiera dell’architettura.

Progetto artigianale

«Sono nato a Meda, mio padre era artigiano come la maggior parte degli abitanti allora, oggi si sta svuotando», ricorda. «Ma è questo che ha contribuito a fare di Milano quello che è oggi, l’incredibile concentrazione di talenti, di moda, stampa, design. È questa la forza dei distretti italiani, quella magnifica congiuntura per cui nell’arco di un paio di chilometri si addensa un intero settore d’eccellenza internazionale». E sono gli stessi nomi che ricorrono negli arredi interni della Serlas Wing, pezzi iconici Citterio, logico, ma scelti per andare incontro allo spirito del luogo.

La nuova ala, che sarà inaugurata a dicembre, si sviluppa su sei piani e ospiterà 25 nuove suites e residenze di lusso. Il Palace, come lo chiamano qui, cresce per andare incontro alla richiesta costante e crescente di clienti habituées, abituati a confermare di anno in anno, con una percentuale altissima di fidelizzazione, che va dal 65% fino a oltre l’80% del periodo natalizio.

La Bella Vita di Taiwan

Una clientela internazionale quella del Palace che lo considera come una casa. È la stessa committenza che abita le nuove residenze verticali come La Bella Vita, la torre di 128 metri progettata a Taiwan da ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel.

antonio citterio

«Una nuova modalità di co-living», come racconta l’architetto, «con un unico accesso e tanti servizi condivisi per chi vive in giro per il mondo e quando torna magari a distanza di mesi trova tutto funzionante».

Come al Palace dove gli ospiti, di stagione in stagione, sono abituati a lasciare tutto qui per ritrovarlo, lavato e gelosamente custodito, nella stessa posizione, accessori da sci e make-up compresi. 

antonio citterio

gentleman editoraile aprile 24

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