I top 20 rossi italiani 2024 più amati all’estero – la classifica di Gentleman

di Cesare Pillon - elaborazione dati Emanuele Elli

All’estero i vini rossi italiani parlano ancora e sempre toscano e piemontese. Nelle prime 20 posizioni c’è un’unica eccezione umbra

top rossi 2024 estero
Sassicaia 2020 è al primo posto nella classifica dei rossi italiani secondo la critica internazionale.

Anche nel 2024 i vini italiani all’estero parlano solo toscano, con qualche piccola incursione dei grandi piemontesi. Ma le due restano le uniche regioni enoiche note fuori dai confini nazionali, come conferma l’eccezione di un gigante umbro…

Il database di Gentleman comprende tutti i vini che hanno ricevuto il massimo punteggio nelle edizioni 2024 di cinque guide: Vini d’Italia del Gambero Rosso (3 bicchieri), I vini di Veronelli (voti da 94 in su), Guida essenziale ai vini d’Italia di Daniele Cernilli (voti da 95 in su), Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier (4 viti), Bibenda della Fondazione Italiana Sommelier (5 grappoli). Per tutti i 3.115 vini che compongono questo panel è stato som- mato il punteggio dei cinque recensori. I giudizi di Veronelli, Cernilli e Vitae sono già espressi in centesimi, negli altri casi i simboli sono stati convertiti. Per Gambero Rosso: vini dell’anno 3+=100, 3 bicchieri=97; 2 bicchieri rossi=92,5; 2 bicchieri neri=88; 1 bicchiere nero=82,5. Vitae accanto alle 4 viti esprime un voto in centesimi, mentre per gli altri giudizi si è considerato: 3+=90; 3=87; 2=84; 1=79. Nel caso di Bibenda, i 5 grappoli sono stati convertiti in punteggi da 91 a 99 (come da indicazione della stessa guida) a seconda della media voto espressa dagli altri recensori. Così per i 4 grappoli sono stati assegnati punteggi tra 87 e 90 e per i 3 grappoli di 85 punti.

La sintonia con la critica internazionale

Fa piacere constatare la sostanziale sintonia dei giudizi espressi dalle guide nazionali con le scelte operate dalla critica enologica internazionale: i 20 rossi della sua graduatoria sono tutti presenti fra i Top 100 dei rossi del 2024 di quella italiana e sono valutati con criteri piuttosto simili.

C’è però una gran differenza nella loro selezione: tre vini su quattro sono toscani, con sei piemontesi: cinque Barolo e un Barbaresco, neanche uno prodotto da Gaja. E il podio all’estero vede prevalere i toscani, con Sassicaia saldo al primo posto, come l’anno scorso, e Masseto in testa, mentre il Barolo di Bruno Giacosa anche qui si conferma terzo.

In questo predominio tosco-piemontese, c’è un’unica e sola eccezione. Si tratta dell’umbro Montefalco Sagrantino 25 anni 2019 di Arnaldo Caprai. Ma all’estero ci si ferma al centro Italia, appunto.

rossi italiani 2024 estero
Anche al secondo posto si trova un toscano: Masseto 2020.

L’export apre alle altre regioni

Difficile giudicare queste scelte, con presenze e assenze condizionate dalle esportazioni. C’è solo da augurarsi che evolvendosi l’export consenta anche ai mercati esteri, nei prossimi anni, di apprezzare i rossi delle altre regioni, così presenti nella graduatoria italiana.

La top 100 rossi 2024, infatti, non dimentica i cavalli di battaglia, dagli Amaroni della Valpolicella agli Aglianico del Vulture, dal San Leonardo dei Guerrieri Gonzaga in Trentino al Turriga degli Argiolas in Sardegna.

Ma la classifica delle classifiche sa anche cogliere le nuove proposte, dal Fiorano risorto nel vigneto che era stato estirpato, nel Lazio, all’Etna Rosso dell’azienda Pietradolce, in Sicilia, ricavato da viti centenarie di Nerello Mascalese pre-filossera, quindi non innestate, coltivate nella Vigna Barbagalli, a 950 metri di altitudine sulle pendici del vulcano.

gentleman editoraile aprile 24

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