Gentleman TWT. Cartier, passaggio in India

di Giada Barbarani

E in tutta l’Asia, con la nuova collezione di alta gioielleria Le Voyage Recommencé di Cartier. Ispirata alla passione per il mondo e le diverse culture della maison, è un viaggio meraviglioso che esplora, e supera, nuovi confini di preziosità

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Oltre un anno di lavoro e sei maestri artigiani per realizzare il collier Dohara, che celebra la gioielleria indiana Moghul. Al centro, tre diamanti ovali taglio brillante, visibili da entrambi i lati del collier.
Il retro di ogni elemento con pavé di diamanti è laccato di rosso, verde o blu.

Lo spirito di esplorazione e la curiosità di scoprire terre, culture e tradizioni lontane sono il motore che, da sempre, spinge Cartier a compiere dei viaggi meravigliosi che vengono poi tradotti in creazioni d’alta gioielleria altrettanto meravigliose.

Ultima tappa di questo percorso è Le Voyage Recommencé, collezione che ben rappresenta l’esercizio stilistico dei designer e degli artigiani di Cartier che, attraverso un gioco di materiali e colori a contrasto, di proporzioni e armonie nelle composizioni, hanno creato dei gioielli da Mille e una Notte. Come i paesi da cui prendono ispirazione, India in primis.

Come racconta Jacqueline Karachi, direttrice creativa dell’Alta Gioielleria Cartier: «Il lavoro sulla linea e sui volumi, le scelte cromatiche, i temi ispirati alla natura e alle
culture… territori che esploriamo per ridefinire incessantemente i confini della creazione, alla scoperta di orizzonti sempre nuovi. Come un viaggio da percorrere e ripercorrere, questa collezione ci conduce alle inesauribili fonti d’ispirazione della Maison».

Predatore feroce e simbolo di protezione, il drago è il protagonista della spilla Bailong. In oro bianco e diamanti, seduto su una tormalina rettangolare di 30,11 carati, tiene tra le sue zampe un diamante giallo, come il suo occhio.

Nella collezione, alcuni motivi cari della maison. Dal “pavone”, l’accordo cromatico nelle tonalità del blu e del verde, protagonista di Miraggio, la collana dall’effetto quasi ipnotico, capolavoro di incastonatura di zaffiri e smeraldi. O, sempre pescando nel bestiario di Cartier, la spilla Bailong: un drago che, appoggiato su una tormalina ottagonale di oltre 30 carati, tiene stretto tra le sue zampe un diamante giallo.

Fino ad arrivare alle pantere. L’emblema della maison è protagonista sia del collier Panthère Givrée, dove il realismo dei dettagli della testa si sposa all’aspetto astratto del manto pixelato, maculato d’onice, sia della collana The Hypnotic Panthèere: in questo caso, invece la testa del felino è stato scolpita attraverso l’antica tecnica della glittica, arte d’incisione che risale ai tempi degli egiziani e dei mesopotami.

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Il collier Pineas si compone di due pendenti leggermente asimmetrici impreziositi da scaglie in oro rosa con pavé che valorizzano i dettagli in corallo e smeraldo. I due smeraldi colombiani esagonali di 25,84 carati, una volta separati, si trasformano in orecchini.

Per un viaggio non solo in terre lontane geograficamente, ma anche nel tempo.


L’articolo è tratto dal libro Gentleman Top World Treasures, la prima guida completa al mondo dei gioielli e degli orologi che premia le eccellenze e i retailers. Per comprarlo, il sito classabbonamenti.it, in libreria e in edicola

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