Silvia Damiani, la signora degli anelli

silvia damiani

«Ogni gioiello rappresenta un’emozione, un momento, o un ricordo che si vuole rendere eterno»,

racconta Silvia Damiani, vicepresidente del Gruppo Damiani e presidente di Venini. «Mio padre diceva che il gioielliere è il lavoro più bello del mondo perché si accompagnano le persone nei momenti più importanti della loro vita. Ma è anche una grande responsabilità che si traduce nella realizzazione di un oggetto perfetto, come il momento che lo richiama alla memoria». Fiera e coraggiosa come il cavallino rampante in oro, diamanti e smeraldi che rappresenta il primo ricordo legato a un gioiello della sua infanzia, Silvia rappresenta la terza generazione di un marchio quasi centenario che, da piccola bottega orafa, è diventata un Gruppo che promuove l’eccellenza italiana.

Gentleman. Quale eredità ha ricevuto che ritiene fondamentale per il suo lavoro?
Silvia Damiani.  I miei genitori sono stati capaci di trasmettere, a me e ai miei fratelli, una passione sincera, una costante curiosità e la voglia di far le “cose fatte bene”. La nostra tradizione è il regalo più prezioso che nostro nonno e i nostri genitori ci hanno lasciato in eredità: da loro abbiamo imparato il coraggio, l’attitudine al rischio e la voglia di trasformare un mestiere artigiano in un’attività imprenditoriale.

G. Siete passati da azienda familiare a un marchio internazionale, il tutto senza perdere la qualità altissima del design e la lavorazione artigianale. Quali sono le ragioni del vostro successo?
S.D. Una solida visione etica ed imprenditoriale, la passione per il Made In Italy e la continua voglia di innovare e perfezionarsi sempre di più. Proprio grazie a questi valori, nel corso della sua storia quasi centenaria, Damiani da piccola bottega orafa è diventato un Gruppo che promuove l’eccellenza italiana attraverso la sinergia di altri 5 brand complementari. Nel segmento della gioielleria, Salvini interpreta con uno stile contemporaneo i grandi classici della gioielleria; Bliss, invece, si rivolge ad un pubblico di appassionati più giovani, mentre Calderoni, lo storico marchio milanese di Alta Gioielleria fondato nel 1840, è oggi una Business Unit del gruppo Damiani specializzata nella commercializzazione di diamanti sciolti. A questi brand di gioielleria si affiancano Rocca, l’unica catena di gioielleria e orologeria di alta gamma in Italia e, infine, Venini, la prestigiosa azienda di Murano (della quale sono ora Presidente) le cui opere uniche nel loro genere sono esposte nei più importanti musei del mondo.

venini damiani
Le opere di Venini, made in Burano.

G. Il vostro nome è legato a numerose celebrity, da Brad Pitt a Sophia Loren, a Gwyneth Paltrow: un legame quello con il cinema che si traduce anche in collezioni speciali.
S.D. La storia di Damiani è fortemente legata a quella del Grande Cinema. Negli anni 70-80 mio padre ebbe l’intuizione pionieristica di scegliere modelle note e personaggi del grande schermo come testimonial e di farli fotografare da grandi fotografi: le star rendono il marchio immediatamente riconoscibile e grazie alla loro eleganza, carattere e stile, aiutano la brand awareness a crescere. Io e i miei fratelli negli anni 90 abbiamo continuato in questa direzione collaborando con volti come Brad Pitt, Gwyneth Paltrow, Jennifer Aniston e Sharon Stone.

damiani gioielli
Della collezione Belle Epoque, collana con pendente a croce scomponibile in oro bianco con diamanti taglio baguette e zaffiri taglio princess.

G. Rimanendo nel mondo delle celebrity, importante la collaborazione con Sharon Stone per la realizzazione di pozzi d’acqua potabile per l’Africa attraverso un’associazione no profit: state sviluppando altri progetti legati benefici e solidali?
S.D. L’etica è una parte fondamentale della nostra azienda, uno dei valori fondamentali del nostro DNA imprenditoriale. Selezioniamo attentamente i nostri fornitori, che devono appartenere a un ristretto nucleo di aziende che rispettano il Kimberley Process, un’iniziativa internazionale volta a garantire che i profitti ricavati dal commercio di diamanti non contribuiscano a finanziare guerre civili (Conflict free diamonds). Inoltre, esigiamo dai nostri fornitori che nessun bambino sia utilizzato per il reperimento delle materie prime utilizzate per la realizzazione dei gioielli e per la loro lavorazione (Child labour free). Oltre a progetti specifici creati per supportare situazioni di emergenza, come le criticità generate dal Covid, abbiamo preso parte a progetti etici strutturali (come Clean Water, Pink Cloud e Oxfam) volti a rendere economicamente indipendenti le popolazioni bisognose. Il progetto umanitario Clean Water sviluppato in collaborazione con Sharon Stone punta sull’accesso all’acqua pulita per debellare malattie mortali: ad oggi, i pozzi aperti sono oltre 70. Questo impegno ha dato vita alla creazione della collezione Maji, disegnata insieme a Sharon Stone per supportare questo progetto.

 

G. Avete ricevuto moltissimi premi, non solo per il prodotto, ma anche nel campo della comunicazione e dell’imprenditoria: quali sono gli obiettivi strategici del Gruppo?
S.D.Siamo i detentori di 18 Oscar mondiali della Gioielleria: un riconoscimento, del quale deteniamo il record assoluto, volto a premiare creazioni d’eccellenza, vere e proprie opere d’arte, caratterizzate da un design d’eccellenza e uno stile unico. Questo record è un riconoscimento, non solo per quelle specifiche creazioni premiate, ma anche per la nostra storia: un percorso che volge al Centenario durante il quale abbiamo custodito ed interpretato un patrimonio artistico e culturale unico nel suo genere: il prezioso Made In Italy. Proprio in virtù di questo, con le nostre creazioni, vogliamo continuare a promuovere l’eccellenza italiana nel mondo, internazionalizzando sempre più la Maison e i nostri marchi, continuando a rafforzare Damiani come Gruppo e promuovendo il dibattito e la ricerca in ambito etico.

Massima espressione di artigianalità nella collana Margherita.

G. In questo anno legato alla pandemia, com’è cambiato il mondo dell’alta gioielleria?
S.D. Un elemento molto importante per continuare a rimanere in contatto è, e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro, il digitale, segmento nel quale stiamo continuando ad investire sviluppando anche progetti particolarmente innovativi. Lo scorso luglio, grazie a un progetto digitale pubblicato su Instagram abbiamo presentato le diverse creazioni di Alta Gioielleria Margherita: ho accompagnato il pubblico, questa volta digitale, alla scoperta della collezione attraverso un visual storytelling costruito da clip realizzate in Manifattura, bozzetti e aneddoti storici ma anche consigli di Stile.

Il digital ha aperto al dialogo, dato il via al confronto e permesso di coltivare una passione condivisa, quella per la gioielleria.

gentleman editoraile aprile 24

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