Un viaggio lungo un secolo a Murano, per scoprire la tradizione millenaria dei maestri vetrai di Venini
Salvaguardare il Made in Italy, il fatto a mano, con un occhio alla sostenibilità e al territorio. Da Murano a Valenza. Questa la filosofia che lega Venini a Damiani.
«I maestri vetrai, come quelli orafi, custodiscono una tradizione millenaria fatta di gesti, segreti e magia. Una capacità tecnica che mettono alla prova ogni giorno per raggiungere livelli sempre più alti di arte e perfezione, cura dei dettagli e innovazione», racconta Silvia Damiani, ritratta sopra nella fornace, vicepresidente del Gruppo Damiani e presidente di Venini (marchio comprato nel 2020), alla presentazione del libro La magia del vetro, edito da Rizzoli e curato da Federica Sala.
Un volume che racconta la storia imprenditoriale nata nel 1921 da Paolo Venini e Giacomo Cappellin (qui sopra) e che vuole promuovere la cultura dell’arte del vetro soffiato lavorato a mano, cultura che ha attraversato un secolo e che ha visto come protagonisti i più famosi architetti e designer.
Giò Ponti, Ettore Sottsass, Gae Aulenti, Tadao Ando, Alessandro Mendini. Ron Arad, Massimiliano Fuksas, Jean-Michel Wilmotte, Fabio Novembre, Marco Piva (nominato a gennaio direttore artistico) sono, infatti, solo alcuni dei nomi che, nel corso degli anni, hanno collaborato con Venini, realizzando piccole opere d’arte della tradizione antica dal design contemporaneo, oggetti del desiderio presenti nelle case più eleganti del mondo.
«Un valore artigianale irripetibile e inestimabile che trova la sua massima espressione nella creatività e nel design, pilastri su cui si fondano lo stile e la personalità di Venini come di Damiani», spiega Silvia Damiani, sottolineando ancora una volta il fil rouge che lega le due Maison.