Omaggio alla storia di un mito

di Davide Passoni

A Watches and Wonders 2023, TAG Heuer porta una nuova famiglia di cronografi Carrera. La versione da 39 mm è un tributo a un’icona

Il 2023 in orologeria è un anno di grandi ricorrenze. Una di queste celebra i 60 anni del Carrera, il cronografo simbolo di TAG Heuer.

Per festeggiare l’importante anniversario, il marchio ha portato a Watches and Wonders una nuova generazione del Carrera, con casse da 42 mm o da 39 mm. Queste ultime referenze hanno molto a che vedere con i cronografi creati da Heuer negli anni 60 per un uso strettamente professionale.

Ryan Gosling, ambassador di TAG Heuer.

Alle origini del TAG Heuer Carrera

La storia del Carrera cominciò nei primi anni 60, quando un giovane Jack Heuer, appena insediato come amministratore delegato dell’azienda, partecipò alla 12 ore di Sebring in Florida, una gara cronometrata da Heuer. Lì incontrò il signore e la signora Rodriguez, i cui giovani figli erano già sulla strada per diventare piloti di successo.

Gli raccontarono di una corsa nel loro Paese d’origine, il Messico, chiamata Carrera Panamericana, una gara su strada veloce ed estremamente pericolosa che si corse in cinque occasioni nei primi anni 50 prima di essere cancellata.

Heuer, che aveva un talento insolito per sfruttare le potenzialità di una buona storia, era incuriosito dalla velocità, dall’emozione e dal romanticismo della gara, e decise che Carrera sarebbe stato un buon nome per una delle sue nuove linee di cronografi da polso.

Carrera era una parola con molteplici significati e poteva essere tradotta come gara, carriera o semplicemente percorso. Heuer decise così che era il nome perfetto per un orologio con uno spirito da corsa rivolto a una generazione giovane, elegante e in ascesa, in sintonia con i gusti sempre più liberi degli anni 60.

I nuovi Carrera 2023: il vetro e il quadrante

I nuovi Carrera 39 mm presentati da TAG Heuer a Watches and Wonders hanno la cassa in acciaio inossidabile con una qualità migliorata rispetto a quella della precedente collezione. L’ergonomia complessiva è stata affinata, rendendo l’orologio il più comodo possibile da indossare anche su polsi di diverse dimensioni.

Il quadrante è sormontato da un vetro zaffiro modellato come i cristalli in esalite a cupola che si trovano sui modelli Heuer Carrera degli anni 70.

Ora, però, il vetro è stato riprogettato in modo che la sua curva passi senza soluzione di continuità sulla scala tachimetrica che corre attorno al bordo del quadrante e sulla cassa.

Allo stesso modo, anche il rehaut e gli indici sono stati curvati, contribuendo ulteriormente all’estetica, alla coerenza e alla leggibilità dell’orologio.

In linea con lo scopo originale che Jack Heuer aveva per il cronografo, questo sviluppo è più che estetico: permette anche di leggere il tachimetro da una gamma più ampia di angolazioni.

I miglioramenti estetici e funzionali

Altrettanto pronunciati sono i nuovi pulsanti del crono, che sono stati sagomati e posizionati per renderli il più efficienti possibile per l’utente.

Nel suo cuore, infatti, il Carrera rimane un orologio estremamente raffinato, progettato per uno scopo e definito sia dalla funzione sia dalla forma.

Sono due i modelli con cassa da 39 mm: uno con un caratteristico quadrante blu su un cinturino in pelle di vitello blu, e un secondo con un quadrante reverse panda più vivace, nero e argento.

Questo modello è uno dei più grandi successi di alcuni Heuer Carrera vintage, come la referenza 3147 Dato 12, il primo Carrera con funzioni di cronografo e calendario, e la referenza 2447 NS, forse il Carrera più raro di tutti, con una tiratura estremamente limitata per pochi anni. Questo modello reverse panda ha un cinturino in pelle di vitello traforata nera.

Vi sono poi sottili differenze nell’applicazione delle scale del quadrante secondario così come nella posizione del datario: a ore 6 sul blu e spostato fino a ore 12 sul modello nero e argento, per fare in modo che la lettura del cronografo sia la più pulita possibile.

Il nuovo movimento di manifattura

All’interno di entrambe le referenze c’è una versione evoluta del calibro cronografo automatico di manifattura TAG Heuer, l’Heuer 02.

Denominato TH20-00 e visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, il movimento di nuova generazione ha ora una massa oscillante che offre un avvolgimento bidirezionale, mentre le versioni precedenti caricavano la molla del movimento solo se il rotore si muoveva in senso antiorario.

Questa evoluzione, supervisionata dal direttore dei movimenti di TAG Heuer Carole Forestier, è più significativa di quanto possa sembrare.

Nell’uso quotidiano, infatti, assicura una carica più veloce e più affidabile, portando l’orologio il più possibile vicino alla sua autonomia massima di 80 ore e migliorando la precisione per la maggior parte del tempo in cui è in uso.

In sostanza, quindi, i due orologi offrono due espressioni della stessa filosofia evergreen di TAG Heuer. Il modello blu si ispira alla modernità, mentre il modello nero e argento riprende più fortemente il pedigree da corsa del Carrera.

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