Talenti: indole geniale

di Andrea Milanesi

Non basta l’improvvisazione, conta la determinazione e la preparazione nei giovani ed affermati musicisti del nostro tempo

Aveva solo sei anni Wolfgang Amadeus Mozart quando venne invitato alla reggia di Schönbrunn per esibirsi di fronte a Maria Teresa d’Austria. Il piccolo genio fece sfoggio del suo straordinario talento, dopo il concerto saltò in braccio all’Imperatrice, l’abbracciò e la baciò, ma soprattutto diede avvio a quella leggendaria carriera artistica la cui eco continua a risuonare sino ad oggi.

Il pianista russo Daniil Trifonov

Enfant prodige dei nostri giorni, anche il pianista russo Daniil Trifonov ha iniziato a esibirsi in pubblico quando aveva sei anni e ne aveva otto quando ha affrontato il suo primo concerto con un’orchestra. Classe 1991, è una giovane promessa ormai più che mantenuta. Vincitore di Concorsi di altissimo profilo come l’Arthur Rubinstein di Tel Aviv e il Cajkovskij di Mosca. Ha debuttato per l’etichetta Deutsche Grammophon con un cd registrato dal vivo alla Carnegie Hall di New York. Per arrivare puntuali ad appuntamenti così importanti non si può improvvisare nulla, ma ci vogliono preparazione, concentrazione, stabilità e molta determinazione.

Il violinista Daniel Lozakovich

E all’età di sei anni ha cominciato a studiare il violino anche Daniel Lozakovich, violinista svedese che ha letteralmente bruciato le tappe. Nato a Stoccolma nel 2001 (da padre bielorusso e madre kirghisa), a otto anni ha debuttato come solista al fianco dell’Orchestra dei Virtuosi di Mosca. Oggi è uno dei più brillanti talenti della ribalta musicale internazionale. Forte di esibizioni presso i maggiori festival del pianeta, di un contratto discografico in esclusiva con Deutsche Grammophon (per la quale ha appena pubblicato un’incisione del Concerto per violino di Beethoven) e di collaborazioni con illustri direttori come Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen, Christoph Eschenbach e Lorenzo Viotti.

Il pianista Emanuil Ivanov

Fari puntati anche su un altro giovane leone della tastiera, il bulgaro Emanuil Ivanov. Ha vinto nel 2019 la 62ª edizione del Concorso Pianistico Internazionale F. Busoni, prestigiosa manifestazione che prima di lui ha premiato stelle come Martha Argerich, Jörg Demus e Lilya Zilberstein. Nato a Pazardzhik, 22 anni, si sta perfezionando al Royal Birmingham Conservatory, ma ha già calcato le scene delle più importanti sale da concerto e lo scorso febbraio si è esibito sul palcoscenico del Teatro alla Scala in diretta streaming.

Il pianista messicano Jorge Viladoms

Viene invece da Durango il pianista messicano Jorge Viladoms, classe 1985, che affianca tra loro le attività di concertista, didatta e filantropo. Si è già esibito alla Carnegie Hall e al Lincoln Center di New York, al Bunkamura Theatre di Tokyo e all’Osaka Festival Hall, è diventato il più giovane insegnante di pianoforte del Conservatorio di Losanna. Registra per Sony Classical, è Rolex Mexico Testimonee e ha dato vita alla Fondazione Crescendo con la Musica per garantire l’accesso al mondo delle sette note ai bambini del suo Paese che vivono in povertà.

Il direttore d’orchestra Beatrice Venezi

Tra le giovani bacchette globetrotter c’è anche l’italiana Beatrice Venezi, direttore principale dell’Orchestra Milano Classica e della Nuova Orchestra Scarlatti Young,  membro della Consulta femminile del Pontificio Consiglio per la Cultura. Nata a Lucca nel 1990, il Maestro Venezi, come ama farsi chiamare, ha già scritto due libri, ha firmato un disco per Warner dedicato alle musiche dell’amato concittadino Puccini. Ha il vezzo di salire sul podio sempre in abito da sera e non in smoking; perché la femminilità non si deve nascondere, mai.

gentleman editoraile aprile 24

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