Amazzoni gin riporta in vita lo spirito delle donne guerriere

di Giuliana Di Paola

Il primo gin nato in Brasile è dedicato al mito delle Amazzoni, le donne guerriere che danno il nome al polmone verde del mondo

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La presentazione di Amazzoni gin al Bulk mixology di Milano.

Il primo gin al 100% made in Brasile si chiama Amàzzoni perché è dedicato alle donne guerriere. Da quel mito ha avuto origine il nome della foresta pluviale, polmone verde più grande del mondo. Come spiega l’italiano che lo produce, Arturo Isola.

Il sapore autentico dell’Amazzonia

Italiano d’origine, brasiliano d’adozione per amore, Arturo Isola, la passione per le storie l’ha scritta nel nome, diretta citazione del romanzo di Elsa Morante. E il racconto di come è nato il suo gin è avvincente. Ancora di più ascoltarlo nella cornice della mostra Amazzonia di Sebastião Salgado, aperta fino al 19 novembre alla Fabbrica del Vapore di Milano.

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La mostra Amazzonia di Salgado è aperta fino al 19 novembre alla Fabbrica del Vapore di Milano.

Con il fotografo brasiliano i fondatori di Amazzoni condividono l’impegno per la tutela del polmone verde e per preservarne la cultura. Lo dimostra il sostegno alle popolazioni locali tramite l’associazione Vem do Xingu, che rappresenta i prodotti della Rete Terra do Meio, impegnata a riunire prodotti della regione del medio fiume Xingu.

“Il mio desiderio, con tutto il cuore, con tutta la mia energia, con tutta la passione che possiedo, è che tra 50 anni questa mostra non assomigli a una testimonianza di un mondo perduto. L’Amazzonia deve continuare a vivere e avere sempre nel suo cuore i suoi abitanti” Sebastião Salgado

Nato nella regione della Cachoeira, nello stato di Rio de Janeiro, Amázzoni viene distillato in un ex stabilimento di lavorazione del caffé, una fazenda del Settecento, con un grande alambicco pot still, il primo realizzato interamente in Brasile.

Botaniche autoctone

Per mettere a punto la ricetta che aveva in mente Isola di formazione architetto e il suo socio brasiliano Alexander Mazza, musicista, hanno coinvolto un pezzo da novanta della miscelazione come Tato Giovannoni, bar tender patron della Floreria Atlantico di Buenos Aires, da anni presenza fissa dei World’s 50 Best Bars. Ed ecco il trio di alchimisti, come si presentano sul sito, che ha portato in vita lo spirito delle Amazzoni.

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Amazzoni gin etichetta Rio Negro arriva al 51% di grado alcolico.

Alle classiche botaniche di base del distillato, come ginepro e coriandolo, Amazzoni gin mescola 5 ingredienti autoctoni: il cacao, la castagna brasiliana (noto caju come anacardo), il maxixe (simile a un piccolo cetriolo), la ninfea e il cipò cravo (pianta afrodisiaca e digestiva), macerati al naturale.

All’Amazzoni gin base, si è poi aggiunto negli anni il Rio Negro, una specie di navy strength dalla percentuale alcolica più alta (51%). Per terzo arriva invece Maniuara, una versione Old Tom più leggera (38%) dalle più delicate note floreali e citriche, grazie al lemongrass.

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Amazzoni gin Maniura dalle decise note citriche e basso grado alcolico (38%).

Ispirazioni miscelate

Da assaggiare in versione liscia, le tre etichette del brand rendono bene anche in miscelazione come ha dimostrato la squadra del Bulk, cocktail bar del ristorante di Morelli al VIU Hotel intepretandoli in tre diversi cocktail.

Il Mango a base di Amazzoni gin, cordiale al Mango Piccante, zenzero e limone. Il Caffè & Cioccolato, composto da Amazzoni Rio Negro, cachaca Abelha, Inferno 9 di Dante, bitter al cioccolato bianco, caffè. E infine Il Palo Santo e Pepe, con Amazzoni Maniuara, acqua di pompelmo, Palo Santo, pepe bianco Amazzonico e limone.

gentleman editoraile aprile 24

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